Artenope, tutti i colori dell’artigianato made in Naples

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Tutte riunite, le eccellenze dell’artigianato campano, nella straordinaria cornice di Castel dell’Ovo, per celebrare l’inestimabile valore culturale ed economico della produzione della Terra Felix. L’iniziativa patrocinata dal Comune di Napoli, nasce dallo spirito di intraprendenza della giovane jewel designer Sara Lubrano che, assieme al suo team, ha dato vita al neonato progetto che prende il nome di Artenope. L’idea nasce dalla fusione di Arte e Partenope, la celebre sirena che, secondo la leggenda, approdò oramai senza vita sull’isolotto di Megaride, nello stesso posto in cui, qualche secolo più tardi, sarebbe sorto il maniero di Virgilio, trasformandosi nella protettrice della città di Napoli (che la onorò con sacrifici e fiaccolate).

Un mito che rivive ancora oggi attraverso la forza e il coraggio del popolo napoletano, che anche in questo momento difficile per l’economia, riparte proprio dalla città del Golfo per rilanciare il commercio.
Nella magica cornice di Castel dell’Ovo, otto talentuosi e coraggiosi artigiani hanno dunque messo in mostra le proprie creazioni uniche e irripetibili, frutto del duro lavoro manifatturiero interamente targato “Naples”.
Tra questi, ovviamente, non potevano mancare i preziosi capolavori della promotrice della manifestazione, Sara Lubrano che ha mostrato dal vivo i processi di creazione dei suoi straordinari gioielli, tutti realizzati a mano con estrema cura e dedizione.

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Ancora, impossibile non rimanere rapiti dalla vivacità dei colori delle stoffe tinte e dipinte a mano e dai preziosi ricami dei capi dell’atelier di moda Albachiara di Susi Sposito. La sua è una storia che è d’esempio davvero per tanti. Basti pensare che dopo un periodo di formazione in Cina, dove ha tenuto seminari di approfondimento sul mondo del tessile e dell’imprenditoria all’interno delle università del posto, la talentuosa stilista, il cui brand è sul mercato da più di 30 anni, ha scelto di ritornare alle origini. E dunque dall’Italia e, in particolar modo, da Napoli.

Da qui è ripartita, forte di un bagaglio professionale che ha arricchito il suo curriculum ma che soprattutto le ha dato consapevolezza della genialità e dell’unicità della produzione partenopea. Una vera e propria sfida, quella lanciata da Susi Sposito, con l’intenzione di diffondere sul territorio ciò che per certi versi manca, vale a dire la voglia di fare squadra, fare rete comune per perseguire un unico obiettivo comune: il rilancio del made in Italy. O, se permettete: del made in Partenope.

Lo stesso fuoco sacro per una passione che si tramanda da generazione in generazione, è stato messo in mostra anche nelle creazioni di Luca Talarico. Da quando il nonno Giovanni nel 1924 decise di affiancare alla preziosa arte della lavorazione degli ombrelli anche quella delle borse artigianali, nella bottega di Luca entusiasmo e passione non sono mai mancati. Un sentimento che il maestro artigiano ha trasmesso anche alla moglie Maria che ha dato vita all’originale linea “Cartoline di Napoli”: panorami e scorci del magnifico golfo partenopeo vengono raffigurati direttamente sulla pregiata pelle di borse, portafogli e pochette della linea di produzione griffata Talarico.

Il tutto realizzato rigorosamente con materiali di prima scelta e attraverso attente fasi di lavorazione. Tanto duro lavoro che viene però pienamente ripagato dal successo delle creazioni che oltre ad essere apprezzate in Italia, vengono anche esportate all’estero.

Infine, non poteva mancare all’appello il simbolo per eccellenza della napoletanità, il classico presepe napoletano, interpretato dall’estro creativo di Marco Ferrigno una delle icone di via San Gregorio Armeno, la strada dei presepi, che parte dalla tradizione per dare forma a idee nuove e sempre diverse, reinterpretando e innovando la scena della sacra natività.