Capri, perla del Mediterraneo, esercita il suo fascino sin dal momento dell’approdo: il piccolo porto con palazzotti colorati, negozietti e numerosi bar è solo il punto di partenza per scoprire le meraviglie dell’Isola Azzurra.La Piazzetta, il più famoso salotto del mondo, offre a turisti e residenti una siesta all’ombra per un drink, una chiacchiera, un incontro con uno dei tanti vip habituée dell’isola. Obbligatoria la passeggiata per via Camerelle per un po’ di sano shopping di lusso, per proseguire fino a Punta Tragara con l’obiettivo di una romantica vista sui Faraglioni.
Ogni angolo di Capri offre scorci eccezionali: il mare che si tinge di tutte le tonalità di blu, le bianche scogliere, la natura rigogliosa, le splendide costruzioni tipiche, il dedalo di violetti e stradine, dove anche per i pedoni dovrebbe vigere il senso unico, tanto son strette. Ma il più grande spettacolo, quello che resta nel cuore, è la vista dell’isola dall’alto, ovvero dalla cima del Monte Solaro. Alta 598 metri, questa costa rocciosa è una terrazza naturale a cui si giunge da Anacapri, il secondo comune dell’isola, giusto ai piedi del monte, punto di partenza anche per le escursioni alla Grotta Azzurra e all’insenatura del Faro. La strada che da Capri porta ad Anacapri, curva dopo curva, piega dopo piega, offre allo sguardo vigne e limoneti che dolcemente degradano verso il mare blu cobalto. Da qui, appena entrati nel piccolo nucleo urbano di Anacapri, a pochi passi dalla Villa di Axel Munte, eclettico medico svedese collezionista di oggetti di varia umanità, la salita in cima al monte è agevolata dalla seggiovia: un viaggio di dodici minuti, sospesi tra terra e cielo, da cui ammirare Anacapri con le sue casette bianche e annusare il profumo di piante fiorite, limoni e pibosforo che aleggia per tutta l’isola. Per i più sportivi, è anche possibile salire in vetta percorrendo via San Michele. Una volta in cima, la terrazza del Monte Solaro offre un panorama mozzafiato: la vista su Anacapri lascia spazio a una lunga scogliera bianca a picco sul mare, che nasconde baie e calette, fino ad arrivare al cuore pulsante dell’isola, Capri.[charme-gallery] L’occhio accecato dalla bellezza del paesaggio si ferma per primo su Marina Piccola, con i suoi stabilimenti balneari, su Punta Tragara con il belvedere e sui Faraglioni, scogli di bianca roccia che si stagliano verso il cielo, simbolo universalmente riconosciuto di Capri. Lo sguardo si perde tra il verde dell’isola e le sue bellissime ville, per fermarsi sui resti di Villa Jovis, all’estremità orientale. Secondo la leggenda, l’imperatore Tiberio, dopo aver scelto l’isola come residenza imperiale, fece costruire dodici palazzi, uno per ogni divinità dell’Olimpo. Il tempo e i rimaneggiamenti non hanno consentito di acclarare tale storia. Villa Jovis, però, è sicuramente una di quelle e rappresenta uno degli esempi meglio conservati di villa-palazzo dei primi secoli dell’Impero Romano. A sinistra dei resti della villa romana c’è Punta del Capo, che pare avere il suo prolungamento naturale in Punta Campanella, che si protende nel mare dalla terraferma segnando il confine tra i Golfi di Salerno e di Napoli. Si vedono anche Li Galli, protuberanze rocciose vicine a Punta Campanella, che prendono il nome da Ligea, una delle sirene che, con Leucosia e Partenope, decise di uccidersi per non essere riuscita ad ammaliare Ulisse.
Dalla terrazza di roccia che guarda i due golfi di Napoli e Salerno, c’è pure il Vesuvio in primo piano a dominare la scena. E ancora, si scorgono da lontano Monte di Procida e le altre due isole partenopee: Procida e Ischia. Che ci si arrivi a piedi o in seggiovia, di primo mattino o verso il tramonto, quello che offre il Monte Solaro è uno spettacolo da non perdere, che ripaga di tutte le fatiche, che ripara dagli affanni, che regala all’osservatore colori, profumi e suggestioni come solo le perle del Mediterraneo sanno fare.
Capri, perla del Mediterraneo, esercita il suo fascino sin dal momento dell’approdo: il piccolo porto con palazzotti colorati, negozietti e numerosi bar è solo il punto di partenza per scoprire le meraviglie dell’Isola Azzurra.[charme-gallery]La Piazzetta, il più famoso salotto del mondo, offre a turisti e residenti una siesta all’ombra per un drink, una chiacchiera, un incontro con uno dei tanti vip habituée dell’isola. Obbligatoria la passeggiata per via Camerelle per un po’ di sano shopping di lusso, per proseguire fino a Punta Tragara con l’obiettivo di una romantica vista sui Faraglioni.
Ogni angolo di Capri offre scorci eccezionali: il mare che si tinge di tutte le tonalità di blu, le bianche scogliere, la natura rigogliosa, le splendide costruzioni tipiche, il dedalo di violetti e stradine, dove anche per i pedoni dovrebbe vigere il senso unico, tanto son strette.
Ma il più grande spettacolo, quello che resta nel cuore, è la vista dell’isola dall’alto, ovvero dalla cima del Monte Solaro. Alta 598 metri, questa costa rocciosa è una terrazza naturale a cui si giunge da Anacapri, il secondo comune dell’isola, giusto ai piedi del monte, punto di partenza anche per le escursioni alla Grotta Azzurra e all’insenatura del Faro. La strada che da Capri porta ad Anacapri, curva dopo curva, piega dopo piega, offre allo sguardo vigne e limoneti che dolcemente degradano verso il mare blu cobalto. Da qui, appena entrati nel piccolo nucleo urbano di Anacapri, a pochi passi dalla Villa di Axel Munte, eclettico medico svedese collezionista di oggetti di varia umanità, la salita in cima al monte è agevolata dalla seggiovia: un viaggio di dodici minuti, sospesi tra terra e cielo, da cui ammirare Anacapri con le sue casette bianche e annusare il profumo di piante fiorite, limoni e pibosforo che aleggia per tutta l’isola. Per i più sportivi, è anche possibile salire in vetta percorrendo via San Michele. Una volta in cima, la terrazza del Monte Solaro offre un panorama mozzafiato: la vista su Anacapri lascia spazio a una lunga scogliera bianca a picco sul mare, che nasconde baie e calette, fino ad arrivare al cuore pulsante dell’isola, Capri. [charme-gallery]L’occhio accecato dalla bellezza del paesaggio si ferma per primo su Marina Piccola, con i suoi stabilimenti balneari, su Punta Tragara con il belvedere e sui Faraglioni, scogli di bianca roccia che si stagliano verso il cielo, simbolo universalmente riconosciuto di Capri. Lo sguardo si perde tra il verde dell’isola e le sue bellissime ville, per fermarsi sui resti di Villa Jovis, all’estremità orientale. Secondo la leggenda, l’imperatore Tiberio, dopo aver scelto l’isola come residenza imperiale, fece costruire dodici palazzi, uno per ogni divinità dell’Olimpo. Il tempo e i rimaneggiamenti non hanno consentito di acclarare tale storia. Villa Jovis, però, è sicuramente una di quelle e rappresenta uno degli esempi meglio conservati di villa-palazzo dei primi secoli dell’Impero Romano. A sinistra dei resti della villa romana c’è Punta del Capo, che pare avere il suo prolungamento naturale in Punta Campanella, che si protende nel mare dalla terraferma segnando il confine tra i Golfi di Salerno e di Napoli. Si vedono anche Li Galli, protuberanze rocciose vicine a Punta Campanella, che prendono il nome da Ligea, una delle sirene che, con Leucosia e Partenope, decise di uccidersi per non essere riuscita ad ammaliare Ulisse.
Dalla terrazza di roccia che guarda i due golfi di Napoli e Salerno, c’è pure il Vesuvio in primo piano a dominare la scena. E ancora, si scorgono da lontano Monte di Procida e le altre due isole partenopee: Procida e Ischia. Che ci si arrivi a piedi o in seggiovia, di primo mattino o verso il tramonto, quello che offre il Monte Solaro è uno spettacolo da non perdere, che ripaga di tutte le fatiche, che ripara dagli affanni, che regala all’osservatore colori, profumi e suggestioni come solo le perle del Mediterraneo sanno fare.