Partenope, la metro riparte da Piazza Garibaldi

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Napoli come Londra: il sogno della subway sta per trasformarsi in realtà. Il Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha, infatti, dato il via libera allo stanziamento di 636 milioni di euro per i lavori di completamento dei collegamenti ferroviari del capoluogo campano. Il progetto rientra nel “Decreto del Fare” e nello specifico riguarda la messa a punto di circa 3.5 km di  trasporto su ferro. Si parte lunedì 30 dicembre con l’apertura ufficiale al pubblico della stazione di Piazza Garibaldi. Poi, nel giro di poche settimane toccherà al piazzale circostante (completamente restaurato) ripresentarsi ai cittadini forte del suo nuovo look.

Con il funzionamento della linea 1 sarà di fatto possibile raggiungere, in circa trenta minuti, la stazione centrale di Napoli  a partire dalla zona di Piscinola- Secondigliano, passando per i Colli Aminei, il Vomero, la zona ospedaliera e il centro cittadino con Piazza Dante e Toledo. Dunque un grande anello di collegamento destinato ad avvicinare l’hinterland con il centro della city.

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Qualche anticipazione sull’aspetto del complesso di Piazza Garibaldi è trapelata nel corso dell’inaugurazione dell’impianto avvenuta lo scorso 2 dicembre, data ufficiale del taglio del nastro, alla presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e del ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi. L’avveniristica costruzione rientra nel progetto delle stazioni dell’Arte coordinato da Achille Bonito Oliva  e porta la firma del celebre urbanista francese Dominique Perrault. Al suo interno spiccano due installazioni di Michelangelo Pistoletto. Entrambe ruotano attorno al concetto di “trasparenza e luminosità”. Basti pensare, infatti, che l’accesso alla stazione avviene attraverso un pozzo verticale la cui copertura è in vetro così da consentire l’accesso della luce naturale fin quasi al piano banchina posto a circa 40 metri di profondità.

Ancora, la presenza delle opere intitolate “Stazione” composte da pannelli in acciaio riflettente su cui sono raffigurati, a grandezza naturale, immaginari passeggeri in cammino, crea un effetto a dir poco suggestivo.
Entro il 2016, invece, è prevista l’ultimazione dei cantieri al momento rimasti in sospeso di Piazza Municipio, via Duomo e della linea 6 della Riviera di Chiaja.

Infine, il successivo step per il completamento della rete metropolitana partenopea sarà la realizzazione della bretella di contatto Centro Direzionale- Aeroporto di Capodichino prevista entro il 2018. La futura  stazione, i cui lavori non sono ancora iniziati, sorgerà in Piazza Vittorio in corrispondenza dell’ex Terminal 2  per servire l’intera zona aeroportuale (San Pietro a Patierno,  Casoria, Casavatore, Secondigliano e San Carlo all’Arena) fino al quartiere Piscinola, nell’estrema periferia settentrionale del capoluogo.
Il piano comunale di mobilità urbana ricalca, di fatto, il modello della “Circle Line” di Londra, il grande tubo britannico che in modo pratico e funzionale mette in connessione tutti i distretti della city.

Si tratta di interventi volti a migliorare su più ampia scala la vivibilità di una città che, sul modello delle grandi metropoli europee, può e deve fare della “linea di trasferibilità cittadina” il fiore all’occhiello dei servizi. Il tutto nel segno della razionalità, dell’efficienza e dell’efficacia, linee guida di un lavoro che ha visto e vede, tutt’ora, impegnati i rappresentanti di governo, regione e Comune per il rilancio di Partenope.

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