Fiori, aiuole, piante rare. Incanto di campi che sembrano scolpiti. C’era una volta l’Italia dei giardini, terra di favolosi intrecci floreali. Ricca di favole della natura. Da Nord a Sud della Penisola. Era così bella e lussureggiante, la Penisola, che nel XIX secolo fu celebrato in tutto il Vecchio Continente come il “giardino d’Europa”. E quale cornice migliore per tornare a sognare l’antico titolo “che fu” se non i giardini all’inglese del bellissimo complesso architettonico della Reggia di Caserta? I giardini storici, con le loro creazioni, il dedalo di labirinti ricavati tra siepi e muretti, il rumore delle cascate e quello dei giochi d’acqua, simboli di arte viva, costituiscono una componente fondamentale del patrimonio culturale e paesaggistico del Bel Paese.
Un’eredità viva e vegeta, soprattutto in Campania dove non mancano parchi reali e antiche tenute nobiliari dotate di autentici eden terrestri. Da qui l’importanza di tutelare, conservare e valorizzare questi angoli di paradiso che, se da un lato rappresentano un ponte gettato sul passato, dall’altro sono pur sempre tra le cose più belle che madre natura abbia saputo realizzare, con il solido contributo delle mani dell’uomo. E proprio per questo, per riflettere sul significato di termini quali tutela, conservazione e valorizzazione oggi e domani, nello straordinario complesso della Reggia di Caserta, si tiene la preview della Biennale Internazionale del Giardino Storico la cui prima edizione è attesa per il 2015. Una due giorni di riflessione e dibattito “Tra ragione e sentimento” sui “giardini all’inglese in Italia”, come recita il titolo della convention.
[charme-gallery]Fil rouge della manifestazione: il sogno romantico che, tra XVIII e XIX secolo, segnò una delle stagioni più significative della storia dei giardini. La due giorni di studi, promossa dalla Soprintendenza per le province di Caserta e Benevento, dall’Università degli Studi di Firenze, dal Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze e sostenuto dalla Royal Garden srl di Antonio Maisto, prevede un ricco palinsesto di interventi tenuti da funzionari delle Soprintendenze, docenti universitari, rappresentanti di Istituzioni pubbliche e private operanti nel settore e da esperti professionisti. Relazioni di esperienze e studi specifici permetteranno di ripercorrere da nord a sud l’intera penisola in un viaggio affascinante che mira a soffermarsi su temi legati al restauro, alla gestione e alla situazione attuale della componente botanica di questi particolari giardini.
Visita guidata ai giardini.
Sabato dalle ore 10 alle ore 13 è stata riaperta la rampa di accesso al “Torrione”, la suggestiva stradina che immette fin sulla cima della celebre cascata. Nel corso della visita guidata è stato illustrato l’Acquedotto Carolino da cui sgorga l’acqua che alimenta la cascata, captata direttamente dalle sorgenti poste sul monte Taburno. Per l’occasione sarà inoltre effettuata una visita guidata alla scoperta degli scorci più caratteristici del Giardino inglese che comprende anche un percorso sensoriale tattile-olfattivo. Verrà infine illustrato l’erbario che accompagna l’elenco floristico delle 103 specie presenti nel bagno di Venere del Giardino raccolte nel periodo dal 18 maggio 2002 al 16 gennaio 2003.