Il 16 agosto di duemila anni fa, assistito dalla moglie Livia, spirava a Nola Cesare Ottaviano Augusto, uno dei personaggi chiave della storia di Roma, artefice assoluto del passaggio dal periodo repubblicano alla fase del principato. Il figlio di Gaio Ottavio ed Azia maggiore ebbe un rapporto privilegiato con la Campania e con la città di Nola in particolare, dove si stabilì in pianta stabile. E dove promosse la costruzione di non pochi edifici pubblici.
Nella “città dei Gigli“, il princeps cantato da Virgilio visse fino all’ultimo giorno della sua vita. Ma segni evidenti del suo passaggio in Terra Felix si possono cogliere ancora oggi un po’ in tutti gli angoli della provincia partenopea. Dal parco del Pausilypon a Napoli, per esempio, lo straordinario complesso della Gajola che fu un “regalo” personale di Vedio Pollione all’imperatore, fino a Capri e Pozzuoli, che pure furono tra le mete più gettonate dall’aristocrazia romana di quegli anni.
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L’Isola Azzurra, nello specifico, fu uno dei soggiorni prediletto di Augusto (e successivamente dimora del figlio adottivo Tiberio che qui fece costruire la monumentale Villa Jovis) a tal punto che il principe preferì toglierla dalla dipendenza di Napoli (sotto la quale viveva dal 328 a.C.), facendola diventare dominio diretto di Roma. Ma come non citare l’area vesuviana? E’ qui, infatti, che con il nome di “Pagus Augustus Felix Suburbanus” si identificava, un tempo, quell’agglomerato di lussuose ville patrizie innalzate nei sobborghi di Pompei tra cui spiccava la straordinaria dimora imperiale di Agrippa Postumo, nipote di Augusto e figlio di Giulia, la primogenita dell’imperatore.
Un lascito importantissimo, dunque, che la Terra Felix si appresta ad onorare, nel corso dell’anno del bimillenario della morte di Augusto, per tutto il 2014, con un ciclo di incontri e celebrazioni che si snoderanno tra Napoli e provincia, coinvolgendo, via via, tutte quelle città in cui Augusto ha impresso maggiormente il proprio segno. In programma mostre, filmati multimediali, rappresentazioni teatrali, dibattiti e letture dedicate al mito del vincitore della battaglia di Azio (31 a.C.). Un autentico viaggio nella storia, progettato dal responsabile per l’area nolana della Soprintendenza archeologica di Napoli, Giuseppe Vecchio e dalla direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Valeria Sanpaolo, che vede al centro di tutto la figura di Cesare Ottaviano Augusto.
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Si inizia, non a caso, da Nola, una delle prime in assoluto ad aver già stilato un calendario grazie all’attività promossa dalla locale sezione dell’Archeoclub d’Italia, diretta da Flora Nappi Ambrosio. La stessa che nei giorni scorsi ha ufficializzato la serie di eventi dedicata all’erede di Cesare. Il primo appuntamento è fissato per il 25 ed il 26 gennaio con la visita guidata alla grande esposizione realizzata dal nolano Eugenio La Rocca nelle Scuderia del Quirinale a Roma con oltre duecento opere d’arte (gruppi scultorei, statue e rilievi), in gran parte provenienti dai più grandi musei d’Europa, incentrate sul mito di Augusto. Il 21 febbraio, alle ore 17.30, si replica nel salone dei Medaglioni del Palazzo Vescovile di Nola dove la dottoressa Elisabetta Vitale intratterrà i presenti sul tema “Le donne della età augustea”. Il 21 marzo (ore17.30), infine, nello stesso Salone sarà presentato il testo, “In honorem domus divinae…” realizzato dal dott. Mario Cesarano sulla vita e le opere di Augusto.