Drone archeologo al lavoro per riportare alla luce la “Pompei medievale“, un’intera cittadina sannita sepolta dal terribile terremoto che colpì il Beneventano il 5 giugno del 1688, vigilia di Pentecoste, e da allora abbandonata. Il borgo da riportare alla luce è Cerreto Vecchia, ossia la parte medievale di Cerreto Sannita, suggestivo paese in provincia di Benevento, ancora coperto dalle macerie del violentissimo sisma che rase al suolo decine di villaggi di quella zona. La riscoperta dell’area, che prevede rilievi georadar, laser e video, scavi archeologici e ricostruzione in 3D, annunciata ufficialmente nel luglio dello scorso anno, è iniziata nei giorni scorsi, con il decollo di un drone attrezzato con un sistema lidar (tecnica di telerilevamento a impulsi laser) avanzato che ha preso a volteggiare nel cielo di Cerreto Sannita per realizzare una ricostruzione virtuale dell’area medioevale. Il “viaggio” del robot volante restituirà importanti informazioni, dati e foto, per poter realizzare una ricostruzione virtuale dell’area che sarà il punto di partenza delle attività di indagine e di valorizzazione che saranno poi portate avanti nei prossimi mesi sul sito archeologico. L’iniziativa, nel suo complesso, è una delle fasi dimostrative del progetto “Provaci” di cui è capofila il distretto delle “città del futuro, Stress”, uno dei sei distretti ad alta tecnologia della Regione Campania.
Il progetto pilota che riguarda Cerreto medievale è realizzato in collaborazione con il Comune di Cerreto Sannita, Seconda Università di Napoli, Gal Titerno Agenzia di Sviluppo Locale. Come ha spiegato Paolo Mauriello dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) prevede più fasi: le attività di rilievo condotte (anche) per mezzo dei droni, gli scavi archeologici (guidati dagli stessi rilievi); la messa in sicurezza dell’area e il restauro degli edifici nonché la catalogazione dei manufatti e delle opere rinvenute. Sarà inoltre possibile visitare la cittadina anche “virtualmente”, grazie alla ricostruzione in 3D fatta con le nuove tecnologie di realtà aumentata e sistemi immersivi.[charme-gallery]