Non sempre tutto il male vien per nuocere. E per una volta la pioggia, storica nemica di muri ed intonaci antichi, ha reso un favore agli archeologi. Tra le rovine di Pompei, infatti, lungo la via dell’Abbondanza, proprio sul muro d’ingresso della casa attribuita ai Postumi, è venuta alla luce una nuova iscrizione elettorale.
[charme-gallery]
A ben guardare si tratta di una sorta di manifesto scritto con caratteri in rosso inneggianti a un candidato, Lucio Ceio Secondo, attivo nell’età dei Flavi. La candidatura, forse alla carica di edile, a quanto pare, dovette essere coronata dal successo dal momento che il buon Lucio Secondo figura nuovamente in lizza negli ultimi anni di vita di Pompei, forse proprio nel 79 d.C., quando la città fu spazzata via dalla furia del Vesuvio. In quella circostanza il politico romano si ripresentò agli elettori per l’elezione a duoviro (sorta di magistrato che sovrintendeva gli affari di giustizia e a cui erano demandati anche compiti di ordine pubblico).
Quella riportata alla luce è un’iscrizione comunque lacunosa perché forse proprio in quegli anni, magari nell’imminenza della catastrofica eruzione, probabilmente una volta conclusi gli scrutini, il “manifesto” fu frettolosamente ricoperto con una mano d’intonaco. La stessa che si è sbriciolata nei giorni scorsi a causa del maltempo.
Per fortuna ciò che è stato recuperato si è rivelato più che sufficiente per interpretare l’iscrizione. E ora tocca agli archeologi ultimare il compito, ricostruendo fin nei minimi particolari l’intera iscrizione.