Manufatti datati tra l’età del Bronzo e il periodo severiano. Ottocentoventicinque reperti, per gli amanti della precisione, che vanno dal 7° al 3° secolo avanti Cristo. Di questi, 250 sono stati ritrovati nella zona di Orvieto e sono proprio d’epoca Etrusca. Altri 47, invece, sono reperti di origine sannitica provenienti dalla zona di Montesarchio. Questi ultimi sono passati per mani di proprietari illustri come la reale famiglia D’Avalos d’Aragona. Tutti i pezzi esposti provengono dalla paziente raccolta di materiale fatta in oltre trent’anni da Padre Leopoldo De Feis, a lungo prima a Firenze ed oggi a Napoli.
Tra i pezzi di maggior pregio l’archeologa Fiorenza Grasso, che si occupa della struttura, cita dei calici con decorazioni a cilindretto e delle brocche con decorazioni a rilievo di stile orientalizzante e ribadisce l’importanza del fatto che gran parte degli oggetti esposti siano in ceramica di bucchero, elemento tipico dell’epoca trattata. La caratteristica di questo materiale, ci viene spiegato dalla Dottoressa, è quella di essere di un materiale nero lucente all’esterno, in superficie, così come mantiene lo stesso colore anche al suo stesso interno, al suo spessore, o in frattura così tecnicamente si indica.
Altro pezzo da non perdere è un sarcofago in terracotta databile tra la fine del 3° e l’inizio del 2 secolo avanti Cristo, con una splendida raffigurazione di una figura femminile riccamente ingioiellata.
Il Museo è composto da quattro ampie sale e si trova al primo piano della struttura posillipina. E’ visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13,30 oppure nel fine settimana previa prenotazione chiamando al numero 081/5757533.