Riaperta a Capri la chiesetta di Sant’Anna

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Ha riaperto a Capri la chiesetta di Sant’Anna, un vero “tesoro ritrovato” sull’Isola Azzurra. La più antica chiesa del centro storico che custodisce, tra le altre opere, un raro affresco del ‘300 rimasto celato per alcuni secoli, resterà aperta per i turisti e residenti fino al 14 settembre (dalle 17 alle 20). La chiesa di Sant’Anna, che è stata parrocchia fino al 1595, riapre alle visite con esperti che racconteranno la storia dell’antico luogo di culto e del primo borgo dell’isola. Grazie all’Associazione culturale “Antemussa – L’isola della conoscenza” presieduta da Anna Maria Boniello, e il contributo di alcuni suoi soci onorari, e la collaborazione con la parrocchia di Santo Stefano Protomartire turisti e vacanzieri potranno ammirare quella preziosa chiesa che si staglia in uno dei più suggestivi vicoletti di Capri, quello di via Madonna delle Grazie. E ad attendere i visitatori ci saranno gli esperti e gli storici dell’arte dell’associazione “Apeiron“, che collaborano all’iniziativa, e che accoglieranno gli ospiti per illustrare la storia e le caratteristiche di un vero “pezzo” dell’architettura e della memoria caprese. La Chiesa di Sant’Anna, infatti, è simbolo per eccellenza della storia medievale di Capri, fu la prima parrocchia dell’isola fino al 1595, anno in cui venne completata la cattedrale di Santo Stefano. La chiesa viene considerata dagli esperti come di straordinario interesse artistico per la presenza di decorazioni risalenti al tredicesimo secolo. Grazie anche alla presenza di un prezioso affresco risalente all’epoca cosiddetta “tardo-giottesca” che rappresenta una crocifissione databile – secondo i primi rilievi della Sovrintendenza- al 1300. La scoperta fu fatta durante un intervento di manutenzione. Dietro il muro che ostruiva l’opera, infatti, gli storici e gli esperti hanno confermato i segni di quell’epoca: tra decori ed elementi geometrici, il Cristo si percepisce appena mentre risultano perfettamente visibili le immagini della Vergine, di San Giovanni e dei cherubini. Attualmente l’importante affresco è in fase di restauro grazie ad una donazione di una coppia di capresi d’adozione. E la riapertura del monumento nelle intenzioni dell’associazione Antemussa, che in passato ha anche costituito insieme ad un gruppo di abitanti il “Comitato Borgo di Sant’Anna“, ha come obiettivo la rivalutazione di tutta la zona, che negli scorsi anni sul piccolo sagrato e nella stessa chiesa e più in generale in tutto il quartiere ha ospitato anche eventi culturali che hanno animato e dato nuova vita al borgo.