A teatro con Nerone. Imperatore sotto processo

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Nerone alla sbarra. Dopo duemila anni l’imperatore romano finisce sotto processo, con la più grave delle accuse: l’omicidio della madre Agrippina. No, non è il tema di una fiction. E nemmeno il caso giudiziario del primo millennio. E’ il titolo di uno spettacolo teatrale – “Processo a Nerone” (il matricidio) –  scritto da Massimo D’Antonio, per la regia di Salvatore Totaro e con la direzione artistica di Antonello Di Martino, che andrà in scena venerdì 12 e sabato 13 luglio 2013, a partire dalle ore 20.30, nella splendida cornice del complesso delle Terme di Agnano. Proprio lì, dove un tempo brillavano i fasti della Roma imperiale. Grazie al processo, la scalinata in stile liberty del parco termale partenopeo diventerà, il suggestivo palcoscenico per un viaggio nel tempo all’insegna del teatro, dell’archeologia e dei sapori antichi. Un viaggio appassionato ed avvincente. [charme-gallery] Che sarà messo in scena dagli artisti della Compagnia dei Narratori dell’Arte di “Mani e Vulcani” con Salvatore Totaro; Angela Panico; Livia Bertè; Chiara Vitiello; Massimo D’Antonio; Serenella Tarsitano; Danilo Rovani; Rino Luongo; Gigi Vitulli; Angelo Murano; Rosario Sannino; Corrado Taranto; Luca D’Antonio e Flora Ciccarelli. Il Processo a Nerone “scatterà” dopo una degustazione di ricette tratte dall’antica cucina romana e l’assaggio di vini offerti dalle Cantine Grotta del Sole (a cura di Malazè). Poi, sul palco toccherà al più discusso imperatore di Roma difendersi dall’accusa di matricidio. I fatti trattati nello spettacolo teatrale risalgono al 59 d.C., anno in cui si consumò uno dei crimini più feroci (nonché uno dei più eclatanti casi di femminicidio) di cui si macchiò l’Urbe: l’uccisione dell’augusta Agrippina, perpetrata a Baia per mano del figlio Nerone. Si ride, ci si commuove, si riflette. Per l’occasione delle meretrici in costume (attrici) reciteranno brani tratti dall’ars amatoria del poeta Ovidio (abituale frequentatore di Baia), tradotti per l’occasione in napoletano per ribadire la diretta filiazione del dialetto partenopeo dalla lingua latina, e un cuoco molto particolare divertirà il pubblico raccontando come si mangiava ai tempi di Nerone. [charme-gallery]Al termine dello spettacolo gli spettatori saranno quindi chiamati ad esprimersi con un verdetto. Ma la sentenza non è affatto scontata: se da una parte realmente Nerone commissionò il matricidio, dall’altra, c’è l’attenuante della legittima difesa: le fonti raccontano, infatti, che Agrippina era pronta ad uccidere il figlio, se questi non avesse ceduto ai suoi voleri. La direzione artistica di Antonello Di Martino ha previsto, infine, che il giorno dopo la rappresentazione, gli spettatori si recheranno negli stessi luoghi dove si consumò il crimine, per una visita narrata lungo un bellissimo sentiero naturalistico sulle colline di Baia battezzato “Sulle tracce dell’assassino” con le Narratrici dell’Arte Barbara De Blasi, Sara De Matteis, Titti Di Maro, Ilaria Guazzo, Maria Cristina Marano, Rossella Montella, Isabel Sanges, Simona Sanseverino e Rosalba Stingo.

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