Giù il sipario, Parade non c’è più. Tocca a Jan Fabre al Museo di Capodimonte l’impresa di ripercorrere fasti e numeri di Picasso, che col suo capolavoro e i pulcinella in salsa basca ha messo in coda 100mila visitatori in 81 giorni. Cherchez l’artista, non il successo. Il sito borbonico e il suo Real Bosco continuano a inanellare numeri degni della loro storia, dell’arte, dell’architettura, del paesaggio. Se ne ha contezza dalle cifre della prima domenica di agosto, quando ogni luogo d’arte del paese ha aperto le sue porte e chiuso le biglietterie. In una giornata di ingressi gratuiti, per nulla frenati dalle temperature di un indemoniato Lucifero, 1505 visitatori hanno scelto l’arte di Jan Fabre al Museo di Capodimonte. “Naturalia e Mirabilia” è la rassegna in corso, curata in prima persona dal direttore del Museo, Sylvain Bellenger, e da Laura Trisorio nell’ambito del ciclo “Incontri Sensibili”. La mostra offre una comparazione di due opere realizzate interamente con gusci di scarabeo e gioielli, elemento distintivo e ricorrente della produzione dell’artista belga. “Cavaliere di modestia-Spada spagnola”, una spada in acciaio ricoperta da corazze di scarabeo, nella ricerca di Fabre evoca il concetto di battaglia. “Tracce ferroviarie alla morte-Binari verso la Morte”, indaga la controversa storia coloniale del paese natio dell’artista.
Successo per la Wunderkammer, la meglio pronunciabile “camera delle meraviglie”, raccolta di curiosità tipiche delle collezioni d’arte del Cinquecento e Seicento custodite al Museo di Capodimonte. Al secondo piano, la scena è stata occupata dai capolavori custoditi nella Galleria delle arti a Napoli dal ‘200 al ‘700. Affollate le sale di opere dell’arte contemporanea e del ‘900. Molto apprezzata anche la visita a tema “Vita… da animali”: iconografie zoologiche, domestiche e selvatiche nei dipinti e negli oggetti di Capodimonte, a cura di Chiara Ruggiero, proposta dai Servizi Educativi del museo.
Il reale cede il passo al virtuale nell’iniziativa che caratterizzerà l’intero mese di agosto. Una vera e propria esperienza social resa possibile utilizzando l’hastag della campagna del Mibact #attimidigioia o #agostoalmuseo: una caccia al tesoro digitale per catturare “istantanee di felicità” nelle tantissime opere del patrimonio culturale italiano. I visitatori, muniti di smartphone o macchina fotografica sono invitati a cercare immagini di festa raffigurate nelle opere e nelle collezioni nei 420 musei e luoghi d’arte statali (sculture, vasi, arazzi, affreschi, tele, tavole) e a condividerle sui social network. Quella dedicata al sito della Reggia borbonica è il Democrito. Anche qui l’arte incontra la modernità, fondendosi con essa. Nella domenica dove le corazze degli scarabei di Jan Fabre al Museo di Capodimonte si fondono col paesaggio del Real Bosco, con 7.640 visitatori che si sono concessi una passeggiata al fresco degli alberi secolari e tra le meraviglie del Giardino cino-inglese e del Giardino Barocco.