Uomini illustri, vite quotidiane, momenti bui e drammatici e altri di profonda condivisione con la città. E’ la storia della comunità ebraica di Napoli, che ha celebrato i suoi primi 150 anni con una mostra inaugurata lo scorso 12 novembre nelle sale della Biblioteca Nazionale di Palazzo Reale, dove è rimasta fino al 12 dicembre spostandosi, poi, dal 14 gennaio (fino al 28 febbraio), nelle sale dell’Archivio di Stato di Napoli. L’esposizione si intitola “La Comunità Ebraica di Napoli, 1864-2014: 150 anni di storia” ed è realizzata con il sostegno della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Regione Campania, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Fondazione Beni Culturali Ebraici. La storia della comunità ebraica partenopea viene ripercorsa attraverso i documenti che segnano le tappe fondamentali del suo percorso, accanto agli oggetti della liturgia.
La storia parte però molto prima di 150 anni fa, addirittura al IV secolo dopo cristo, quando si hanno le prime testimonianze della presenza ebraica nel mezzogiorno d’Italia, fino al 1510 con l’editto in cui il re Ferdinando il Cattolico ordinò la cacciata degli ebrei dal Regno di Napoli che si tramutò in una espulsione nel 1541. Un ruolo importante nel radicamento della comunità ebraica a Napoli la ebbero i Rotschild che, come testimoniato dai docunenti in mostra, attraverso Carl Rothschild contribuirono significativamente alle strutture per il culto e a un ruolo sempre più importante della comunità nell’economia cittadina. A lui si deve la prima sede di Villa Pignatelli e anche l’apertura della sinagoga, sempre nel quartiere di Chiaja, che venne presa in fitto e poi acquistata in seguito con il contributo dei membri della comunità. Fu lì, come emerge anche dalle foto, che nel 1966, il cardinale Ursi sancì l’amicizia tra la comunità cattolica e quella ebraica visitando proprio la sinagoga.
Fra le tante immagini fotografiche spiccano quelle che mostrano le fiorenti attività commerciali degli ebrei di Napoli. Ma la vita ebraica nella città di Partenope si lega anche a quella degli aspetti più tipici di Napoli, come il calcio. E infatti la mostra non dimentica la figura di Giorgio Ascarelli, imprenditore di successo nel settore tessile ma anche appassionato di sport: fu lui nel 1926 a fondare il Napoli Calcio, la società sportiva che raccolse tutte le piccole squadre esistenti in città dando inizio all’epopea del club azzurro. Non mancano ovviamente le testimonianze della Shoà e delle tante famiglie di ebrei napoletani prima discriminate e poi deportate negli anni del nazifascismo.
“La Comunità Ebraica di Napoli, 1864/2014: 150 anni di storia”
Dal 14 gennaio al 28 febbraio 2015
Archivio di Stato di Napoli, piazzetta Grande Archivio, 5
Ingresso gratuito
Visite guidate alla mostra su prenotazione: tel. +390815638256
e-mail: as-na@beniculturali.it
Per le scuole +39.0817643480 – napoliebraica@gmail.com