Museo Archeologico Nazionale di Napoli: nel 2015 la riapertura delle Sale Egizie

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Due giorni di confronto e studi che segnano l’avvicinamento alla riapertura della collezione egiziana del Museo Nazionale di Napoli. E’ il Secondo Convegno Napoletano di Egittologia che ha aperto i battenti, ieri, nel capoluogo campano. L’evento è stato organizzato dall’Università Orientale in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, l’Anse (l’Associazione Napoletana di Egittologia), e con il contributo della Fondazione Banco di Napoli. Una “due giorni” fortemente voluta da Rosanna Pirelli, docente di egittologia all’Università Orientale che sta curando anche la nuova esposizione dell’Archeologico partenopeo.

“Obiettivo degli incontri – spiega Pirelli – è di esplorare la realtà museale delle collezioni egittologiche italiane in relazione non solo alla storia della loro formazione e alle loro peculiarità artistiche, ma anche ai più recenti orientamenti museografici, in Italia come all’Estero, con particolare riferimento alle realtà europee”. Un passo condiviso, dunque, in un momento storico in cui Napoli riapre la sua collezione egizia (“la data non è ancora stata fissata ma si riaprirà nella seconda metà del 2015”, rivela Pirelli) e Torino aspetta l’inaugurazione del suo nuovo museo egizio per aprile.

All’appuntamento napoletano ci sarà anche Federico Poole, archeologo che proprio all’Orientale di Napoli ha avuto la sua formazione accademica e ora è tra i curatori del museo torinese. “Con lui – prosegue la Pirelli – a Napoli ci sono i direttori e i curatori dei più importanti musei egittologici italiani e di alcuni dei grandi musei europei per illustrare criteri espositivi del passato e recenti riallestimenti, intuizioni di eruditi e studiosi dei secoli scorsi e moderni progetti di valorizzazione e fruizione di monumenti e documenti dell’Egitto antico”.

Un nuovo appuntamento, dunque, dopo quello già svolto nel capoluogo campano nel 2008, quando l’egittologa napoletana era però impegnata in anni di studio in Egitto. Un lavoro che ora sta mettendo a frutto per il riallestimenti delle sale del principale museo napoletano con un “progetto di riallestimento – sottolinea – che si inserisce in un’ampia collaborazione tra Orientale, Museo Archeologico e Sovrintendenza Archeologica. In futuro spero che potremo anche mettere mano a un mio progetto di valorizzazione di tutto il materiale egittologico che si trova in Campania, con reperti di grande fascino come gli scarabei trovati in molte necropoli in Campania”.