Riaperta la chiesa di Santa Luciella. Qui il teschio con le orecchie ascolta meglio le suppliche

Ad opera di Respiriamo Arte, riaperta la chiesa di Santa Luciella ai Librai. La sua storia e le sue leggende sono state restituite alla città di Napoli. Nell'ipogeo si trova l'unico teschio con le orecchie. E' considerato attento uditore di preghiere e speciale intermediario con l'aldilà

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Il teschio con le orecchie
Il Teschio con le orecchie nella chiesa di Santa Luciella ai Librai - Ph. Elisabetta Pagliarulo

Dopo 35 anni, nei giorni scorsi la piccola chiesa di Santa Luciella ai Librai è stata restituita alla città. Artefici di questo piccolo miracolo napoletano sono un gruppo operoso di giovani, Massimo Faella, Francesca Licata, Marcello Peluso, Angela Rogliani e Simona Trudi che nel 2013 fondano l’associazione Respiriamo Arte. La loro missione è il recupero del patrimonio storico e artistico della città di Napoli attraverso la tutela e la valorizzazione di luoghi e monumenti spesso abbandonati all’incuria e al degrado.

Come è successo per il Complesso dei Santi Filippo e Giacomo dell’Arte della Seta, recuperato e gestito dalla stessa associazione, la messa in sicurezza e la riapertura della chiesetta di Santa Luciella, rappresenta oggi la felice sintesi dell’attività di Respiriamo Arte che è stata finanziata grazie a un progetto di crowdfunding e alle donazioni elargite dal Pio Monte di Misericordia.

Nei prossimi mesi, l’associazione si occuperà di rendere la chiesa sede di eventi culturali, visite guidate, momenti aggregativi per le persone del quartiere con una scuola di canto e lezioni gratuite per i bambini su temi fondamentali quali la legalità, l’educazione civica e l‘impegno sociale.

Santa Luciella ai Librai
L’associazione e i finanziatori

All’inaugurazione, oltre ai membri dell’associazione, erano presenti il Soprintendente del Monte Pio della Misericordia Alessandro Pasca di Magliano, il responsabile dei Beni Culturali della Curia di Napoli Padre Eduardo Parlato, il Parroco Padre Mariano Imparato, il giornalista del Mattino Paolo Barbuto, l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli Alessandra Clemente e il sindaco Luigi De Magistris.

«Tutto è nato dal libro “Le Chiese proibite di Napoli” di Paolo Barbuto con fotografie di Sergio Siano – afferma il presidente dell’Associazione Massimo Faella – sulle chiese abbandonate di Napoli. Mi chiesi se fosse realizzabile salvarne una. Del libro mi colpì la frase: “basterebbe un intervento di uno sponsor, di una associazione o di qualcuno disposto ad accollarsi l’onere di un restauro per restituire alla città un pezzo di storia. Decisi di coinvolgere Simona Trudi e Angela Togliani e di lì a poco nacque l’Associazione Respiriamo Arte. Entrammo, dopo 35 anni di abbandono, nella Chiesa di Santa Luciella e non solo scoprimmo che il “Teschio con le Orecchie” esiste veramente, ma anche una chiesa meravigliosa». «Abbiamo amato questa chiesa – continua Francesca Licata, manager culturale dell’associazione – perché è uno dei pochissimi esempi di edificio medievale che ha resistito al tempo e non è stato inglobato in altri palazzi. Siamo stati affascinati dalla storia del teschio, una leggenda che sopravvive dal 1600 e che è tuttora viva, poiché ancora oggi molte persone ci chiedono della sua esistenza. La reliquia è strettamente collegata a un culto molto importante e radicato a Napoli: l’adozione delle “capuzzelle”, ovvero il “refrisco” (il rinfresco delle anime del purgatorio). Si sceglieva in particolare questo teschio, poiché avendo le orecchie poteva ascoltare le preghiere e le grazie che si chiedevano. Ci piace pensare che abbia ascoltato anche il messaggio della nostra associazione».

La chiesa di Santa Luciella fu fondata poco prima del 1327 ed è un esempio delle pochissime chiese medioevali non inglobate in altre strutture architettoniche.

Dal ‘600 in poi sarà presa in custodia dai pipernieri, artisti che scolpivano il piperno e la pietra lavica. Questi, abituati a lavorare con scalpello e martello, temendo che le schegge potessero ferirli agli occhi, iniziarono a venerare Santa Lucia, la protettrice della vista, decidendo, dunque, di dedicarle questo luogo, modificando il nome in Santa Luciella per distinguerla dall’omonima Chiesa di Santa Lucia a Mare.

Nel diciottesimo secolo, la chiesa fu oggetto di un sostanziale rimaneggiamento e nel 1748 divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione SS. Gioacchino e Carlo Borromeo detta “dei pipernieri” finchè, in seguito ai notevoli danni prodotti da terremoto dell’80 venne chiusa definitivamente.

Il teschio con le orecchie
Il teschio con le orecchie

Poi, come spesso accade, la storia si mescola alla leggenda. Nell’ipogeo inferiore oltre a terre sante, scolatoi e fosse comuni, sono presenti dei teschi, tra questi spicca il teschio con le orecchie. Le cartilagini, che hanno subito un processo di mummificazione, rendono questo esemplare unico e particolarmente caro alla devozione popolare in quanto uditore di preghiere e grazie e speciale intermediario dell’aldilà.


Chiesa di Santa Luciella ai Librai

Vico Santa Luciella, 5 – Napoli
Orari di visita
Venerdì, sabato,domenica e festivi dalle 10.30 alle 18.00.
Prezzo del biglietto: 4 euro.
Info e prenotazioni: 3314209045
Email:respiriamoarte@gmail.com
http://www.respiriamoarte.it/