Come al tempo dell’Urbe, anche quest’anno, nei 12 appezzamenti di terreno dell’area archeologica di Pompei – dove dal 1994 si progetta di ripiantare antichi ceppi di vite per dare vita a un vino come quelli che bevevano i romani in epoca imperiale – si è svolto il tradizionale rito della vendemmia, giunto ormai alla quattordicesima edizione.
Il tradizionale taglio delle uve pompeiane, sciascinoso e piedirosso, che consentirà la produzione del vino “Villa dei Misteri Pompeiano igt Rosso”, a cura dell’azienda vinicola campana Mastroberardino (secondo tecniche vitivinicole in uso duemila anni fa), si è svolto con grande interesse e partecipazione alla presenza di numerosi turisti italiani e stranieri. [charme-gallery]
Centinaia, infatti, i curiosi che hanno affollato l’area del vigneto del Foro Boario il più vasto di tutta Pompei, davanti alle rovine dell’anfiteatro, dove si trova ancora l’antica cella vinaria e uno storico torchio. Davanti ai loro occhi si è svolto il rituale tradizionale cerimoniale di inizio autunno, sotto la guida di un esperto della casa vinicola che ha illustrato le varie tecniche di vinificazione.
La vendemmia negli Scavi è un progetto scientifico promosso negli anni Novanta dalla d.ssa Annamaria Ciarallo che per molti anni ha diretto il Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza.
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