Uno dei più celebri mosaici dell’antichità, quello che reca la scritta “Cave Canem” e raffigura il miglior amico dell’uomo legato, restituito all’ammirazione del pubblico dopo i recenti restauri. Il mosaico si trova all’ingresso della domus del “Poeta tragico” nella Regio VI, insula 8, dell’area archeologica di Pompei, scavata tra il 1824 e l’anno successivo, che prende il nome da una scena di prove teatrali in affresco poi staccato e ora al museo archeologico nazionale di Napoli. I lavori di restauro hanno interessato anche gli affreschi della ingresso e sono stati seguiti da interventi di musealizzazione degli accessi principali della domus. Il mosaico è ora anche protetto da una struttura in vetro, per garantirne una migliore salvaguardia anche dagli agenti atmosferici. La struttura è stata realizzata in vetro temprato e acciaio verniciato Corten, il cui impiego è una novità nel campo dei beni culturali non solo a Pompei, e per metterla in opera sono stati riutilizzati i punti di ancoraggio del precedente cancello, non interessando così le murature antiche. Inoltre, dopo l’intervento, della domus è diventato anche possibile osservare bene l’allineamento ingresso-atrio-tablino-peristilio con larario, caratteristico delle abitazioni pompeiane. “Le operazioni di restauro sono state sempre eseguite tenendo conto delle esigenze di fruizione del bene, per cui la casa non e’ mai stata chiusa al pubblico e il mosaico è stato schermato per soli 5 giorni”, si sottolinea in una nota della Soprintendenza di Pompei, che ha utilizzato propri fondi per l’intervento.