La tradizionale kermesse sannita, giunta quest’anno alla 37esima edizione, si svolge, in realtà, fin dal XVIII secolo quando la locale Confraternita era solita celebrare la Festa dell’Addolorata raccogliendo offerte su carri addobbati. Offerte che, data l’epoca, erano rappresentate soprattutto da grappoli di uva. Il raccolto veniva poi venduto e il ricavato utilizzato dai confratelli. Ma veniamo ai nostri tempi.
I protagonisti della settimana solopachese sono senza dubbi gli splendidi carri allegorici costruiti dai maestri “carraioli” di Solopaca che domenica 14 sfileranno in corteo per essere apprezzati e soprattutto votati dai presenti. La cosa incredibile è che i “soggetti” dei carri sono tutti costruiti con…chicchi d’uva, selezionati uno ad uno a seconda della grandezza, del colore e delle loro sfumature. L’impiego sapiente di questi chicchi, consente, infatti, di realizzare vere e proprie opere d’arte pronte a colorare le strade del paesino beneventano.
Quello di Solopaca, insomma, è un autentico inno all’uva in tutta la sua bellezza. La stessa delicata uva dalla quale poi si ottiene quel vino capace di standard qualitativi molto alti. Gli stessi che gli sono valsi la denominazione di origine controllata.
Programma su www.prolocosolopaca.it