Spaghetti con moscardini alla Luciana, cucinati alla procidana

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Le ricette della cucina napoletana.

Ancora oggi, in città, nella zona di Porta Capuana e via Foria ci sono locali che fanno di questo piatto uno dei loro principi della tavola. Nell’800 c’erano i maccaronari di strada che l’offrivano ai loro avventori, oggi viene ancora proposto ovunque ci sia un legame forte con la tradizione. Questa ricetta, o “storicetta” come la definisce lui visto che ci racconta anche sempre l’occasione per la quale ha preparato il piatto, del nostro amico procidano Gian Luca, ci spiega come sull’isola di Arturo la modalità di preparazione rispetti la tradizione della terra ferma. Pubblichiamo così come ricevuta.

“Mai e poi mai avrei immaginato che la mia passione per la “cucina della domenica” potesse rendere una visita a casa di parenti una indimenticabile esperienza.Tutto nasce dalla mia curiosità sulla cucina tipica della nostra regione in special modo, e quando visito un posto nuovo vado alla ricerca di sapori e tradizioni del posto.

E allora mentre mia moglie e mia suocera, che sono le parenti dirette dei nostri ospiti in questione,  scambiano i soliti appassionati saluti di chi non si vede da tempo,  approfitto per fare un piccolo sopralluogo in cucina “scoperchiando le pentole” per assaporare i profumi del pranzo in anticipo, perché è in questo speciale momento che sanno di più di cucina casareccia.

È nello stesso istante sento che mia moglie si scusa per la mia “scostumatezza” e chiede venia e indulgenza per il mio comportamento. Ma  la simpatica signora Antonietta, la proprietaria di casa, viene in mio aiuto e le risponde che va benissimo così e, anzi, siccome ha letto su facebook le mie ricette pubblicate dal network di Charme,  ha conservato dei moscardini veraci freschi freschi con l’obiettivo di chiedermi di cucinarli alla Procidana.

Io contentissimo, onorato della richiesta, quasi commosso, accetto l’invito e dopo aver gentilmente consigliato ai cugini e alla moglie una visita al paesino, con il chiaro fine di non avere tanti intrusi attorno, ho iniziato a preparare il sughetto con la simpatica signora, promettendo che sarebbero stati loro a decidere se usare il sughetto per preparare degli spaghetti oppure gustarli su delle caldi fette di pane casareccio. A proposito. Impunemente è al cugino di Marisa, che ho chiesto di non tornare a casa se non avesse comprato il pane casereccio.

Ingredienti per 4 persone: 400 gr di spaghetti (pasta di Gragnano se possibile), 500 di moscardini veraci, 300 gr di pomodorini datterini, 150 gr olive nere di Gaeta, vino bianco, olio extravergine di oliva, peperoncino, sale e pepe, prezzemolo

Ecco la preparazione. Ponete nella solita padellona (io uso quella di alluminio, per chi ha perso le storicette precedenti) abbondante olio extravergine di oliva con uno spicchio d’aglio e il peperoncino e fate rosolare a fiamma viva aggiungendo i moscardini precedentemente lavati. Cuocere il tutto per circa 7/8 minuti sfumando con del vino bianco. In seguito aggiungere i pomodorini tagliati a metà e le olive nere snocciolate, salando secondo i propri gusti (io consiglio di non esagerare). Lasciate cuocere a fiamma bassa con un coperchio per una ventina di minuti. A cottura ultimata togliere i moscardini e riporli in una ciotola e aggiungete abbondante prezzemolo tritato e continuare a cuocere, solo il sughetto per altri 10 minuti. Rimettere i moscardini nel sughetto, aggiustate di pepe e di sale e fate mantecare con questi la pasta scolata al dente. Impiattate e servite con un bel polipetto in cima al piatto, oppure servite con delle bruschette di pane casereccio (magari cotto a legna) con l’immancabile pioggia di trito di prezzemolo fresco.

Buon appetito da Gian Luca di Procida”