‘O Pazzariello. L’operatore di street marketing del passato

5552
La fotografia ritrae Antonio de Curtis, in arte Totò, da una scena tratta dal film L'oro di Napoli

O pazzariello. Antichi mestieri napoletani.

E si, oggi potremo proprio chiamarlo esperto di street marketing. Colui il quale è capace, di orientare il mercato, i passanti di una tale via o piazza, verso l’uno o l’altro prodotto o verso l’una o l’altra bottega. E’ dalla metà del 1700 che lo si trovava in giro per vicoli, vicarielli e piazze ad attirare l’attenzione dei passanti con delle filastrocche ad hoc inventate per magnificare un prodotto o una qualsiasi attività commerciale.  Un marketer oriented per dirla ai tempi moderni.  L’eccentricità dei suoi abiti uno dei due punti di forza per attirare l’attenzione. L’immagine ha sempre avuto la sua importanza nella comunicazione efficace.

Com’era vestito? Presto detto. Stile Generale Borbonico, con marsine con bordi argentati o color oro, camicia con svolazzi, un gran panciotto di color rosso fuoco o a strisce. Anche brache erano colorate rosso o nere, e al ginocchio poggiavano su calzettoni, bianchi o rosa. Le scarpe poi erano scure con delle ghette o nere con una gran fibbia, e in testa portava la fiera sua corona. Una feluca inghirlandata. E, infine, per pavoneggiarsi ancor di più, sul petto della marsina portava appuntate medaglie d’ogni genere ma senza valore alcuno. Quello che oggi chiameremo claim o slogam pubblicitario pressappoco recitava così ““ Attenzione…battaglione…è asciuto pazzo o’ padrone… E’una brava persona…è padrone di una pasta di sostan… quando l’avrete mangiata… vi riempirete gli intestini e la panza…”. Questo il testo del famoso scorcio di film L’oro di Napoli, nel quale il grande Totò recitava proprio la parte di uno dei Pazzarielli operativi a Napoli nel dopoguerra.