Negli Scavi archeologici di San Lorenzo Maggiore “è racchiuso il Dna di Napoli” disse il maestro Riccardo Muti. Nel “grazioso e bel tempio”, Boccaccio incontrò per la prima volta Fiammetta e vi soggiornò anche Petrarca. Tre epoche sovrapposte e condensate in un unico luogo da scoprire scendendo nella Napoli sotto terra. La Neapolis Sotterrata offre un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta delle origini della storia di Napoli.
Pittori, architetti, scultori e archeologi hanno scritto pagine d’incanto sulla basilica e gli scavi archeologici di San Lorenzo Maggiore. Perché è qui, nel ventre stesso della Napoli sotto terra, che le due anime della città di Virgilio e San Gennaro si fondono dando vita a un amalgama di rara bellezza. “E’ un monumento libro. Nel complesso di San Lorenzo Maggiore si può leggere a chiare lettere la storia di Napoli. Qui è racchiuso il Dna di Napoli” ebbe a dire, prima di un concerto, il maestro Riccardo Muti. E mai frase fu più indicata di questa per identificare il “grazioso e bel tempio”, come lo definì Boccaccio che proprio in quella chiesa, nel 1334, incontrò per la prima volta Fiammetta e dove, pochi anni più tardi, soggiornò anche Petrarca.
Il complesso monumentale di piazza San Gaetano, che ogni anno attira migliaia di visitatori e che ospita importanti eventi, rappresenta una sorta di “trait d’union”, un raro esempio di continuità di vita e testimonianza della plurisecolare storia di Napoli. L’area archeologica, una Napoli da visitare sotto terra, è tra i più interessanti siti archeologici presente nel centro storico partenopeo. Gli scavi di San Lorenzo Maggiore si trovano al di sotto della Basilica di San Lorenzo Maggiore, tra le più antiche di Napoli. L’invaso irregolare di piazza San Gaetano è ciò che resta di un più vasto spazio aperto corrispondente al centro civile e religioso della città antica: quest’area è stata infatti da sempre riconosciuta come il Foro di età romana, coincidente a sua volta con l’agorà della città greca.
Sopra, in bella mostra, svetta la duecentesca chiesa fondata da Carlo d’Angiò. Sotto terra, ciò che resta di un antico insediamento greco-romano. In mezzo, quasi a fare da simbolico “spartiacque”, i ruderi di un edificio risalente al periodo della dominazione normanna. Tre epoche sovrapposte e condensate in un unico, prezioso scrigno stratificato, da scoprire dall’alto verso il basso, calandosi dentro.
La storia di Napoli sotto terra che mostrano gli scavi archeologici di San Lorenzo Maggiore comincia in prossimità del settecentesco chiostro della basilica, dove è possibile ammirare i ruderi dell’antico Macellum romano. La struttura era organizzata a terrazzamenti che si adattavano al terreno e presenta, al centro, un colonnato circolare (tholos).
Imboccando una scala moderna, dal chiostro si può accedere direttamente nella Neapolis sotterrata, ovvero agli scavi archeologici di San Lorenzo Maggiore. E’ qui, scendendo di 7,8 metri, che ci si imbatte in quello che un tempo era l’antico Foro di Neapolis e dove insistono strutture di un vecchio mercato risalenti al IV secolo a.C. ed altre stratificazioni con reperti di età imperiale.
Il percorso si sviluppa lungo una stradina (cardine) sulla quale si affacciano nove botteghe costituite ciascuna da due ambienti. In origine forse ospitavano uffici pubblici, tra cui probabilmente l’Aerarium, dov’era custodito il tesoro cittadino. Poi, con la decadenza dell’Impero, si trasformarono in piccoli opifici quali forni e lavanderie.
Alla fine della stradina, sulla destra, ecco spalancarsi un criptoportico (il mercato coperto): l’area è divisa in piccoli edifici. Si tratta di negozietti dotati di banconi in muratura che venivano utilizzati per l’esposizione delle mercanzie. La parte terminale del “portico” è collegata a un grande ambiente a volta in cui è visibile un’opera idraulica di epoca tardo-ellenistica: serviva a incanalare il flusso delle acque piovane. Poco più in là, immediatamente a ridosso di una vasca, ecco profilarsi un altro complesso: è costituito da tre grandi stanze comunicanti, con tanto di pavimento a mosaico e impluvium nel vano centrale. E’ probabile si trattasse di una schola, vale a dire di un edificio destinato alle riunioni delle associazioni religiose o commerciali. In questo settore si notano anche alcuni rifacimenti di paramenti murari di età tardo antica e medioevale.
Gli scavi archeologici di San Lorenzo Maggiore furono iniziati a partire dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso. Più volte interrotti e poi ripresi, grazie ai finanziamenti dell’Unione europea, i lavori si conclusero nel maggio 2009 e hanno dato la possibilità di scoprire la storia di Napoli sotto terra. Molti degli oggetti e dei reperti recuperati durante gli scavi sono oggi in mostra nell’attiguo Museo dell’Opera realizzato nella torre campanaria della basilica, anch’esso da visitare con attenzione. Per chi vuole, il complesso offre gratuitamente una app da scaricare, un moderno strumento di fruizione per un tour virtuale. Un servizio che stimola l’interesse dei visitatori e che si inserisce nel contesto dell’arte smart.
La Basilica di San Lorenzo fu la prima chiesa ad essere ricostruita secondo l’inconfondibile stile gotico francese, introdotto dagli architetti e dalle maestranze a seguito di Carlo I. La pianta attuale della Basilica, costruita secondo le esigenze dello spirito francescano, si presenta con una sola grande navata centrale, Abside e 23 cappelle laterali. L’Abside, tra le più audaci e di concezione gotica che si trovi in Italia, ha uno spazio che si sviluppa secondo lo stile gotico francese. Tra le cappelle, vi è quella dedicata alla Madonna degli Angeli, con affreschi realizzati nel 1333-1334 da Antonio Cavarretto, discepolo si Giotto, dedicati alla vita della Vergine. Il Transetto invece presenta al suo centro l’altare maggiore in marmo, eseguito nel 1500 dallo scultore Giovanni Merliano da Nola, ponendo al centro dello stesso la statua di San Lorenzo, il martire a cui è dedicata la chiesa, a destra San Francesco ed a Sinistra Sant’Antonio. Sotto la statua di San Lorenzo è scolpito, con fine realismo, il suo martirio. Sotto San Francesco il miracolo del lupo di Gubbio ammansito, e sotto Sant’Antonio il miracolo dei pesci che ascoltano la sua parola.
INFO PER VISITARE GLI SCAVI ARCHEOLOGICI DI SAN LORENZO MAGGIORE – LA NEAPOLIS SOTTERRATA
Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore
Piazza San Gaetano, 316 – 80134 Napoli
BIGLIETTI SCAVI:
Ordinario: € 9,00 – € 7,00 Artecard, docenti, universitari e over 65 – € 6,00 under 18 – € 4 gruppi scolastici.
ORARI SCAVI: tutti i giorni 9:30 – 17:30.
INFO SCAVI: Tel. 081.211.08.60 – 389.540.40.71
www.laneapolissotterrata.it
www.sanlorenzomaggiorenapoli.it