A Napoli il primo Aeroporto Archeologico al mondo

L’aeroporto di Capodichino come il Metro dell’Arte: da oggi accoglie i passeggeri in arrivo e partenza tra statue e reperti archeologici. Un altro primato della città

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L'Aeroporto Archeologico di Napoli, inaugurato a marzo 2017

Quello di Napoli è il primo aeroporto al mondo a mettere in mostra capolavori dell’archeologia per valorizzare e promuovere il patrimonio culturale. Carlo Borgomeo, presidente della Gesac, società che gestisce lo scalo aeroportuale di Capodichino, alla presenza di molte autorità entusiaste dell’iniziativa, ha inaugurato oggi Aeroporto Archeologico, un itinerario espositivo unico destinato alla fruizione dei passeggeri che potranno ammirare, ticket in mano, sei tra statue, mosaici e reperti originali e in copia di quell’Italia sacra agli dèi (storica frase di Plinio il Vecchio) di cui i musei di Napoli e Campania sono sempre più apprezzati custodi.

Sulle orme del Metro dell’Arte napoletano, che tanto successo riscontra nel mondo, da oggi Napoli può vantare anche il primato di avere il primo Archeo Aeroporto al mondo. Con un tema espositivo che fa da conduttore: il viaggio, in volo sull’Italia. La brillante idea partorita dalla Gesac con la Soprintendenza dei beni archeologici della Campania, è stata realizzata d’intesa con il Ministero dei beni culturali e con grande sforzo, abnegazione e volontà realizzativa da parte degli enti pubblici e dello staff aeroportuale impegnato nell’ambizioso e riuscito progetto. Ciò prova, ancora una volta, che a Napoli le buone idee per promozionare il territorio, il turismo e accogliere nel miglior modo i turisti si possono realizzare (e bene).

E così, nell’aeroporto di Capodichino (www.aeroportodinapoli.it), nelle aree di partenza e arrivi, i viaggiatori potranno entrare in contatto immediato con le suggestioni  che infondono la storia, l’arte e l’archeologia delle nostre antiche terre. Una pillola del bello e del buono dell’immensa offerta di Napoli e la Campania. Nella zona ingresso area partenze, al primo piano, si comincia con la Nike acefala (dea della vittora), copia certificata in resina, il cui originale (primo secolo d.C.) si trova al Museo Archeologico Nazionale (www.museoarcheologiconapoli.it), proveniente dal Borgo Orefici (forse area del Gymnasium). Le altre cinque esposizioni si trovano all’interno dello scalo. Nella zona dei gate di imbarco, ecco l’originale della statua in marmo del Trittolemo, il dispensatore dell’arte agricola, proveniente dal Museo Archeologico dell’Antica Capua. Sempre al primo piano dei gate, si ammira il Triclinum, originali di strumenti domestici di epoca romana provenienti dall’Archeologico Nazionale. E ancora nell’area gate, a lato della scala in corian,  appare l’originale di Urania, musa dell’astronomia, statua in marmo pentelico del primo secolo d.C. ritrovata a Ercolano, proveniente dal Museo Archeologico.

Nella zona arrivi, due le installazioni proposte dall’Aeroporto Archeologico di Capodichino che danno il benvenuto ai passeggeri.  Al varco degli arrivi internazionali, i viaggiatori passano in mezzo a due Mosaici (riproduzioni in tessere di vetro di reperti pompeiani originali conservati all’Archeologico). E infine, nell’area recupero bagagli, appena di fronte alla porta di ingresso dei voli nazionali, la copia in bronzo della statua di Hermes, il messaggero alato degli dei, il cui originale ritrovato nella Villa dei Papiri di Ercolano è esposto al Museo Archeologico. Cinque delle sei accurate e moderne installazioni sono accompagnate da effetti digitali suggestivi, il che agevola ancor più l’obiettivo dell’Aeroporto Archeologico di Napoli di stupire, attrarre i viaggiatori con l’intento meritorio e dal sapore mecenatico di promuovere l’immenso patrimonio storico, archeologico e culturale campano. Un modo moderno, accogliente e di impatto per dare il benvenuto ai turisti.