Celanapoli e le Melodia in fondo al Pozzo

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Ipogeo di Babuk

Insolito ed affascinante il percorso presentato da Carlo Leggieri, fondatore dell’Associazione Celanapoli, alla scoperta di angoli insoliti e cavità segrete dell’antica Partenope. Un “grand tour” che si snoda fin dentro le viscere della città di San Gennaro. Meta del viaggio, in programma nella giornata di sabato 26 luglio, un complesso di cavità ed un suggestivo giardino dal nome orientale di “Babuk”, preso in prestito dal nome del gatto del professor Gennaro Oliviero docente alla Federico II e presidente dell’associazione Amici di Marcel Proust. Fu lui, infatti, qualche anno fa, ad acquistare il giardino ubicato ai piedi di un palazzo eretto sul finire del XVI secolo dalla famiglia Caracciolo del Sole, a due passi dalla cappella di San Giovanni a Carbonara. Ci troviamo in via Giuseppe Piazzi, a un tiro di schioppo da via Foria. Nel cuore dunque, della Napoli antica.

Grazie alle sue cure, quella piccola oasi si trasformò in un autentico gioiello letterario: un angolo fatato adornato di fiori e fontane. Il giardino di Babuk, appunto. Ed è proprio attraverso questo lussureggiante polmone verde che si può accedere ad un profondo ed antico complesso di cave da cui, un tempo, si estraeva il tufo necessario per la costruzione dei palazzi napoletani. E’ questo il cosiddetto Ipogeo di Babuk: un sistema di grotte che si sviluppa sotto le fondamenta del fabbricato di via Piazzi adornato dal ricco giardino del professor Oliviero.

La storia insegna che anche l’Ipogeo di Babuk così come buona parte delle altre cavità del sottosuolo napoletano, una volta ultimata la propria funzione estrattiva, fu convertito in cisterna d’acqua (con una capacità di circa 700.000 litri) e tale compito mantenne fino al 1884, quando tornò ad essere nient’altro che un antro nascosto, sfruttato nell’ultimo conflitto mondiale come rifugio antiaereo. Il tour sotterraneo nell’Ipogeo di via Piazzi regala sorprese anche agli amanti dell’occulto perché non mancano, sulle pareti della volta, interessanti tracce dal sapore misterioso, in una serie di segni come croci, scudi e tritoni di probabile valenza esoterica. A rendere ancora più seducente la visita alle profondità, ci penserà la musica del violino di  Antonio Ruocco  che condurrà gli ospiti in un “sogno sotterraneo” alla scoperta di una magica dimensione: quella del sottosuolo di Napoli, autentico testimone dell’avvicendarsi della storia.

Info su www.facebook.com/events/1648140338745249/?notif_t=plan_user_invited

Prenotazioni cellulare 347 559 72 31