Centro storico di Napoli, ripulita in 22 giorni la Statua del Nilo

Riportato al suo splendore il Corpo di Napoli. In 22 giorni terminati i lavori di manutenzione della Statua del Nilo sostenuti dal Museo Cappella Sansevero 

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La Statua del Nilo dopo l'intervento di pulitura (13 febbraio 2020)

Riportato al suo splendore il Corpo di Napoli.  In meno di un mese terminati i lavori di manutenzione straordinaria della Statua del Nilo sostenuti dal Museo Cappella Sansevero 

In soli ventidue giorni, il Corpo di Napoli è stato riportato al suo antico splendore. L’intervento, iniziato il 23 gennaio scorso, è stato sostenuto dalla Cappella Sansevero e realizzato dalla Tecnikos s.r.l., ditta esecutrice incaricata dal Museo, che grazie agli interventi di pulitura, ha donato nuova luce al gruppo scultoreo di piazzetta Nilo, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio (S.A.B.A.P.) del Comune di Napoli.

Ancora una volta Cappella Sansevero si prende cura della Statua del Nilo, monumento che rappresenta l’identità della città: già nel 1993, per il primo restauro e, successivamente, nel novembre 2014, per il nuovo intervento di restauro e la ricollocazione della testa della sfinge, la Museo Cappella Sansevero Srl è stata ideatrice e promotrice del “Comitato per il Restauro della Statua del Corpo di Napoli”Oggi, a distanza di cinque anni dall’ultimo intervento si festeggiano i lavori di manutenzione appena conclusi.

La Statua del Nilo fotografata nel 2014 (photo Marco Ghidelli)

“È per noi motivo di grande soddisfazione annunciare la conclusione dei lavori di manutenzione anche prima dei tempi stabiliti. Grazie al lavoro di esperti il Corpo di Napoli ha riacquistato nuovo splendore. – dichiara l’avvocato Carmine Masucci, amministratore del Complesso Monumentale Cappella Sansevero –. Crediamo fermamente che sia fondamentale continuare a prendersi cura del nostro inestimabile patrimonio artistico esposto all’aperto. Questi interventi permettono da un lato di evitare che inquinamento atmosferico e piogge acide possano pregiudicarne incisivamente la buona conservazione, e dall’altro consentono a cittadini e forestieri di apprezzarne durevolmente in modo ottimale lo straordinario valore storico-artistico. La cura di uno dei simboli d’arte più antichi e rappresentativi del centro antico di Napoli, testimone silenzioso della radicata capacità di accoglienza e della solidarietà della sua gente, rappresenta adeguatamente il costante impegno del nostro Museo che quotidianamente lavora con passione e entusiasmo per accogliere centinaia di migliaia di visitatori e turisti”.