Il 13 ottobre ne ricorre il bicentenario della morte. Gioacchino Murat, Re di Napoli si spense a Pizzo Calabro il 13 ottobre 1815. Da figlio di albergatore a regnante. Una vita spesa tra ordine militare e poi politica. A Napoli arrivò avendo sposato la sorella di Napoleone Bonaparte che lo nominò Re dopo che il trono fu sottratto ai Borbone nel 1808. Per la città e per i suoi possedimenti fu un grande innovatore e con tanti sforzi riuscì a risollevare le sorti economiche finanziarie del Regno napoletano. E per questo abbandonò anche la Francia alleandosi con gli austriaci nel 1814. La mostra, dalla sua apertura prima dell’estate, ha avuto un grande successo, riscuotendo infatti, grande apprezzamento di pubblico superando i 60.000 visitatori.
Per gli amanti della storia e per i curiosi è una vera chicca. Tanti sono gli oggetti esposti, tutti della vita di Murat appartenenti dal primo periodo della sua ascesa durante le battaglie napoleoniche, fino a quando poi divenne maresciallo di Francia e infine Re di Napoli. Uniformi, disegni, quadri, bellissime armi da parata, il collare dell’Annunziata, lettere e documentazione su vicende pubbliche e private di Murat e della sua famiglia mostrano varie sfaccettature di quel regno e della personalità del Re dalla bella figura. Disegni di architettura, diplomi di nobiltà, editti che documentano la profondità delle trasformazioni imposte da Giocchino, amatissimo dal suo popolo, e che condusse l’Italia meridionale verso la modernità.
Palazzo Reale di Napoli
Lunedì-domenica 9-19.00; chiuso il mercoledì
La mostra è gratuita con il biglietto del museo (4euro, gratuito fino a 18 anni)
Tutte le info sulla mostra su : www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_229271163.html