Riapre al pubblico la Cappella della Confraternita dei Bianchi della Giustizia, uno dei gioielli della storia di Napoli inglobati nel complesso di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, sede della splendida e ben nota Farmacia Storica e del Museo delle Arti Sanitarie.
Sabato 15 luglio ci sarà l’attesissimo evento che, dietro il portale dell’antica Cappella di Santa Maria Succurre Miseris, svelerà quattro secoli di storia. Le visite, almeno inizialmente, saranno possibili due volte al mese.
Questa importantissima riapertura è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Diocesi di Napoli, dell’Arciconfraternita dei Bianchi della Giustizia in S. M. Succurre Miseris e dell’Associazione Il Faro d’Ippocrate che cura il Museo delle Arti Sanitarie.
Tra i protagonisti dell’intesa tra Museo e Curia, monsignor Adolfo Russo ricorda la storica sinergia tra la Compagnia e l’ospedale; don Giovanni Tammaro sottolinea come la Cappella sia una delle arciconfraternite più belle di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe ha voluto benedire la collaborazione, e infine il fondatore e direttore del Museo delle Arti sanitarie, il chirurgo Gennaro Rispoli, mosso dalla sua grandissima e generosa passione, ha tenuto a sottolineare l’importanza della apertura al pubblico di questo gioiello della storia partenopea: “Da cinque secoli un unicum con gli Incurabili, la Cappella dei Bianchi della Giustizia è sempre stata chiusa al pubblico. Solo piccoli gruppi di fedeli potevano vedere la sola chiesetta due o tre volte all’anno. Ora sarà aperta inizialmente per due giorni al mese e possiamo restituire alla città un altro scrigno che custodisce gioielli d’arte, di religione, di carità e di storia”.
La Compagnia dei Bianchi della Giustizia ebbe origine nel 1430 ad opera di S. Giacomo della Marca, che riunì persone di buon animo che, incappucciati, suffragavano con messe ed elemosine le anime dei giustiziati. Quattromila, si dice, furono gli assistiti.
Nel 1525, Papa Clemente VII approvò i capitoli della Compagnia e ne definì lo scopo: “Procurare la salute dell’anima di quelli che sono a morte condannati, et visitare i miserabili imprigionati e gli spedali de li ammalati, e quelli spetialmente di mali incurabili infermi”.
La Compagnia, che prestò la sua opera caritatevole fino al 1862, dopo diverse sedi, nel 1534, si stabilì presso l’Ospedale degli Incurabili, abitando in una casa di proprietà di Maria Longo, la fondatrice dello stesso nosocomio. Qui i confratelli costruirono la cappella intitolata a Santa Maria Succurre Miseris, che conserva tuttora pregevoli opere d’arte e testimonianze di una intensa storia, storicamente aperta al popolo solo due volte l’anno per le funzioni di Pasqua e dell’Assunta, poi, definitivamente chiusa dal 1862.
Il valore storico e artistico della sede è incommensurabile, comincia dallo scalone di piperno a tenaglia, passa per la Cappella di Santa Maria Succurre Miseris, con affreschi di Giovan Battista Beinaschi e seicenteschi stalli lignei con figure fantastiche, alla Sacrestia descritta nelle belle pagine di Luci ed ombre napoletane di Salvatore Di Giacomo, per arrivare, tra ritratti di confratelli Pontefici e Santi, pregevoli stucchi e Madonne iconograficamente rare, a un busto in cera di donna, un’opera popolarmente conosciuta come “la scandalosa”. Si tratta di una ceroplastica del XVIII secolo che mostra tutto l’orrore della sifilide, il “mal franzese”, un monito per chiunque avesse intrapreso la strada della vita dissoluta.
Per le visite guidate sono previsti tre turni: ore 9:15 – 10:15 – 11:15
I posti sono limitati, è quindi necessario prenotare: 081440647 – info@ilfarodippocrate.it
Per la sola visita rigorosamente accompagnata alla Cappella dei Bianchi della Giustizia è richiesto e un contributo di 8€, di 15€ per il percorso completo con il Museo delle Arti Sanitarie, la Farmacia Storica e i Chiostri (il ricavato è interamente destinato a restauri e manutenzione).