Abbiamo sempre letto di super classifiche dedicate a questo o a quell’altro piatto, forgiate dai più grandi enogastronomi o foodbloggher del mondo (napoletani o italici che essi fossero). Classifiche spesso apparse addirittura su riviste straniere. D’oltre confine insomma. E allora ci siamo detti: ma visto che si parla di Napoli e di tutto ciò che di bello, succulento ed eccellente produce la cucina della città del Golfo, perché non abbozzarla noi una classifica dei sapori “made in Naples”? Noi che della struggente Partenope ci pregiamo da dieci anni di esserne vetrina? Una classifica tutta nostra, ottenuta con un consulto amicale. Redatta da una redazione, quella di Charme, che a Napoli ci vive e ci lavora. Una redazione fatta di persone semplici, con tanti amici con i quali ci si confronta sui gusti, e chi hanno anche aiutato in questo caso, ma tutti assieme amanti assai di uno dei must del mangia e fuggi dei vicoli della città dei Maestri Monzù: il crocchè di patate, o panzarotto che sia.
Di lui, del crocchè, se ne trovano tracce in una trattato francese di cucina del 1798, dove si parlava di crocchett. Approdarono in Italia, nel grandioso Regno delle due Sicilie, grazie forse a Ferdinando I di Borbone che prese in moglie una D’Asburgo Lorena, donna amante dell’arte culinaria francese, la quale fece introdurre al servizio di corte chef transalpini. E dal francese Monsieur, questi signori dei cibo, napoletanizzati divennero i maestri Monzù.
Spieghiamo ora però un’altra cosa, e senza nulla togliere ai maestri che operano in provincia (anzi!!): qui si parla solo di quelli “made in città”!! Perché è di Napoli che stiamo trattando in questa sede. E spieghiamo anche e innanzitutto, per dirla alla Totò, i criteri che abbiamo seguito per la valutazione di questo famoso prodotto del take away. A parte la google map (Napoli città, come detto) siamo partiti dalla leggerezza dell’impasto di patate, e quindi forse da quanto questo sia stato trattato, poi abbiamo considerato il condimento e a finire grado e qualità della frittura, quindi della bontà dell’olio usato. Vere discriminanti. Conditio sine qua non. Requisiti essenziale senza i quali non si può parlare, secondo noi, di un buon crocchè napoletano.
E dulcis in fundo, per dirla sempre alla Principe De Curtis, abbiamo votato secondo…il gusto. Esatto: il gusto. Un criterio oggettivo, dunque, ed uno “soggettivo” per indicare quelli che “a noi piacciono di più”. Perché, come è risaputo, elementi oggettivi a parte, è pur vero che il gusto resta sempre un fatto personale. Insomma, crediamo di aver scelto un…onesto cocktail di valutazione (almeno a nostro parere, s’intende).
Infine un’ultima, necessaria precisazione: abbiamo parlato di classifica, è vero. Ma in realtà, più che di classifica vera e propria, quella realizzata da Charme è una sorta di elenco a…pari merito. Sì, avete letto bene: a pari merito. Non c’è, infatti, alcun podio tra i crocchè dalla nostra redazione. E l’ordine con il quale abbiamo riportato gli artigiani del gusto che le producono, è puramente casuale, perché per i nostri “giudici” del gusto, “tutti pari sono”, dalla 1 alla 10. Chiaro adesso? Bene. Noi abbiamo finito.. A voi, adesso, scoprire chi sono, secondo Charme, i veri re del crocchè che coce e fila “made in Naples”.
N.B. Siamo certi che, una volta letto l’elenco, qualcuno fra voi storcerà il muso. Già ci pare di sentirvi: “Ma perché quello sì e quest’altro no? Ma come! vi siete dimenticati di quello!“. Ecc ecc ecc. Ve lo diciamo subito. Suggerite voi chi altri dovrebbe entrare nell’elenco. Critiche, consigli e suggerimenti sono ben accetti. A noi non dispiacerà dover fare qualche nuova riunione di redazione in qualche friggitoria o pizzeria dove nessuno di noi è mai stato. Siamo pronti al sacrificio. D’altronde la nostra mission è diffondere il bello ed anche il buono di questa meravigliosa Terra.
Pizzeria Di Matteo, Via dei Tribunali 94
La Padella, Piazza Arenella 21
Rosticceria Fiorenzano, Via Pignasecca 48
Luise, Via Toledo 266
Pizzeria del Popolo, Piazza Mercato
Friggitoria Vomero, Via Domenico Cimarosa
Pizzeria Carminiello, Corso Secondigliano 350
Elettroforno, Piazza San Luigi
Come cazzo coce, Via Foria 181
Da Pasqualino, Via Santa Maria delle Grazie a Loreto