Scavi di Stabia, la Villa di Arianna svela i suoi segreti

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La Villa romana di Arianna amplia il proprio percorso di visita. Dalla prima domenica di agosto saranno aperti al pubblico, dopo gli interventi di restauro, alcuni ambienti della dimora stabiese, tra cui quelli termali, finora non visitabili. I lavori, iniziati nel 2010 nel sito archeologico della collina di VaranoCastellammare di Stabia (Na), a cura dell’equipe di restauratori dell’Hermitage di San Pietroburgo e dai restauratori dell’Ufficio scavi di Stabia, sono consistiti in interventi di scavo archeologico, restauro e rilievo. Da tali “indagini” è stato possibile individuare in maniera chiara l’organizzazione del settore termale della villa stabiese costituito da un ambiente porticato con al centro un piccolo spazio verde che fungeva da zona di disimpegno per l’accesso alle altre “stanze” che costituivano il settore termale (tepidarium, calidarium, laconicum, frigidarium). E’ stato evidenziato inoltre un corridoio che immette in un cubicolo, già identificato e saccheggiato in epoca borbonica, con una raffinata decorazione in tardo III stile e pavimento a mosaico. Per l’occasione, da domenica 2 agosto, saranno riaperti anche gli ambienti 44 e 45 recentemente restaurati dall’Accademia delle Belle Arti di Varsavia. Tali ambienti, originariamente aperti sull’atrio della villa, presentano una decorazione in II stile molto ben conservata. Gli interventi rientrano nell’ambito degli accordi esistenti tra la Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia e la Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae), fondazione Onlus culturale italiana costituita a Washington DC nel 2002, su iniziativa dell’Università del Maryland nell’ambito di un progetto di cooperazione in materia di beni culturali. La Villa Arianna è un complesso residenziale di epoca romana costruito sul ciglio del pianoro di Varano in posizione panoramica sul golfo di Castellammare. Deve il suo nome alla grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta sulla parete di fondo di uno degli ambienti.