Sono circa 32 milioni gli italiani che, con la crisi, si dedicano spesso alla preparazione casalinga dei dolci che trova quest’anno nel Carnevale la massima espressione, per varietà e risparmio. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti che in occasione dell’ultimo weekend prima del martedì grasso del Carnevale 2015 ha stilato la mappa regionale delle specialità. Ne volete un assaggio? Eccovi accontentati Berlingozzi e cenci in Toscana, cicerchiata in Abruzzo, brugnolus e orillettas in Sardegna, galani in Veneto, sfrappole in Emilia Romagna, bugie in Liguria, chiacchiere in Basilicata, crostoli in Friuli, frappe e castagnole nel Lazio, pignolata in bianco e nero in Sicilia e grostoi in Trentino. Poteva mai mancare la Campania in questo elenco? Certo che no visto che in Terra Felix, di questi tempi, secondo l’analisi di Coldiretti, è tutto un proliferare di struffoli (chi lo ha detto che si mangiano solo a Natale e a Capodanno?) e sanguinaccio, ma anche di chiacchiere, pastiere, zeppole fritte e migliaccio, aggiungiamo noi. “Sono – sottolinea la Coldiretti – solo alcune delle specialità gastronomiche censite a livello regionale che gli italiani riscoprono nei giorni di carnevale”. Ma la vera novità di quest’anno – continua la Coldiretti – è la tendenza alla preparazione casalinga dovuta sia alla necessità di risparmio dettata dalla crisi ma anche dal piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici. E da questo punto di vista, gli chef fai da te “made in Campania“, non sono secondi a nessuno. Partendo da ricette regionali che utilizzano soprattutto ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele e uova è possibile fare una ottima figura spendendo meno di cinque euro al chilo facendo anche fronte ai consumi energetici per la cottura. Al contrario per l’acquisto al forno od in pasticceria si spendono dai 15 ai 30 euro al chilo, prezzi sostanzialmente stabili o in leggero aumento rispetto allo scorso anno. La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che – continua la Coldiretti – possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di campagna amica dove sono offerti a volte anche dolci della tradizione contadina che nulla hanno a che fare con i prodotti industriali low cost. Non è solo per questo però che i dolci casalinghi sono preferiti dai bambini che – precisa la Coldiretti – stanno riscoprendo l’orgoglio di mostrare a scuola o nelle feste private l’abilità in cucina delle proprie mamme. Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli, può avere effetti negativi sull’umore. La festa – ricorda la Coldiretti – prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.
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