L’uovo Gay Odin come il colosso di Rodi

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Il gigante Apple sceglie Napoli. L’amministratore delegato Tim Cook lancia l’idea di un centro di formazione annuale per sviluppatori di app. Probabilmente lì dove c’era la base militare Nato di Bagnoli, l’azienda di Cupertino farà sorgere una scuola di alta e “altra” formazione per giovani programmatori, italiani e stranieri. Un educatore di creativi talenti informatici, i Leonardo Da Vinci 2.0 che puntano alla nuova economia, quella senza confini. La bella notizia, che evidentemente convincerà  molti cervelli fini a non cercare lavoro all’estero, Napoli la saluta anche con uno spettacolare, enorme uovo di Pasqua firmato Gay Odin, la storica fabbrica partenopea di cioccolato che delizia palati in mezza Italia. Questo dolcissimo ovale pasquale da tre quintali, alto un metro e 90, che inneggia la scelta di Apple, è il segno che la tradizione accoglie l’innovazione, la storia abbraccia il futuro, il talento creativo sposa tecnica e sapienza. Ovvero, il percorso che ha sempre fatto eccellere le produzioni della regione. E’ per questo motivo che la rivista Charme, la vetrina delle eccellenze del territorio, pubblica nella sua copertina il colosso delle uova di Pasqua. Come se fosse il napoletano gigante di Rodi, che, tra le sei rinnovate domus della romana Pompei e le zampillanti fontane monumentali scolpite per abbeverare i popoli, apre le porte al nuovo mondo. Con tante aspettative.