Capitone fritto. Senza non è ne Natale, ne Capodanno

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Capitone fritto

Le ricette della cucina napoletana tradizionale.

Vicoli e vicarielli, dove imperano i pescivendoli con le loro spase di pesce nel periodo di Natale e sino a Capodanno, mostrano in vasche azzurre ed illuminate a giorno questo sfuggente pesce monocolore. Tante le storie a lui collegate. Tra queste,  la più accreditata forse è quella che, vedendolo come simile ad un serpente e quindi simboleggiante il male, venga mangiato proprio per esorcizzare e combattere la malvagità e la malignità. E se non è vero ma ci credo, è bene che non manchi mai da una tavola napoletana doc.

Ingredienti (per 4 persone):

1,5 kg capitone
3 foglie di alloro
2 limoni
farina
olio per frittura
sale e pepe

Preparazione

Dopo avervi fatto ben pulire dal vostro pescivendolo il pesce, da viscere e pelle, sciacquatelo più volte ed asciugatelo per bene perché deve poi passare nell’olio bollente e non deve scoppiettare. In un tegame versare olio di frittura sufficiente e le foglie di alloro ben pulite. Tagliate a pezzi il capitone come più vi piace ed infarinatelo per bene. Metterli a friggere sino a quando diventano dorati e croccanti. Scolarli su carta assorbente e riporli in una pirofila. Salarli ed decorare il piatto con foglie di alloro e fettine di limone ed eventualmente pepare.