Alla montanara fritta non si dice no. Eccone la ricetta

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Montanare fritte

Le ricette della cucina napoletana tradizionale.

Acqua e farina, come le sette note, creano variazioni infinite di gusto. Eccone un esempio. Chiamatele come volete: pizzelle col pomodoro, Montanare, street food… sono una delizia da mangiare calda e profumata di basilico. L’inventiva dei napoletani, che con l’impasto della pizza creano mille variazioni, ci porta questa pizzetta fritta, condita con pomodoro, parmigiano e basilico. Non ci sono ingredienti “facoltativi”, per gustare una Montanara DOC bisogna condirla bene.

Ingredienti per la pasta: 600 g di farina 00, 12 g di sale, acqua q.b., 15 g di lievito di birra.

Ingredienti per la salsetta500 g di pomodori pelati, basilico, 1 pizzico di sale, 1 spicchio d’aglio, 2 cucchiai di olio extravergine.

Basilico, parmigiano grattugiato. Olio di semi di arachide per la frittura.

Preparazione.

Per la pasta. Sciogliere il lievito in poca acqua. Disporre la farina a fontana sulla spianatoia ed aggiungere il sale ed il lievito sciolto nell’acqua. Aggiungere l’acqua a filo mentre si impasta fino a raggiungere una consistenza morbida ed elastica. Formare un panetto e lasciarlo riposare 10 minuti; trascorso questo tempo impastarlo nuovamente e formare delle palline di impasto che disporremo su un piano leggermente infarinato e faremo lievitare fino al raddoppio del volume iniziale (il tempo è variabile, possono essere necessarie 2 o 3 ore).

Intanto preparare un sugo leggero con gli ingredienti indicati per la salsetta: rosolare appena l’aglio nell’olio. Togliere l’aglio ed aggiungere i pomodori pelati (che avremo sminuzzato finemente) e tutti gli altri ingredienti. Cuoce una decina di minuti a fuoco vivace.

Quando la pasta è pronta, stendiamola un poco ritagliando delle forme tonde; friggerle in abbondante olio bollente. Farle dorare da entrambi i lati e poggiarle su carta assorbente.

Condire ogni Montanara con un cucchiaio di sugo, una spolverata di parmigiano ed una foglia di basilico.

Servire caldissime.

Fonte: www.brigatadicucina.it