“Una pizza per l’estate“. Questo il titolo della kermesse organizzata dal Molino Caputo e giunta, quest’anno, alla terza edizione, la cui anteprima è andata in scena, ieri sera (mercoledì 22 aprile), sulla scenografica terrazza di Palazzo Petrucci, nella splendida cornice di piazza San Domenico Maggiore a Napoli. Otto pizzaioli, sfoderando le “armi” della qualità e della maestria, si sono dati (e si daranno ancora) battaglia a colpi di…gusto e sapori per sfornare la pizza più cool della prossima estate. “Regolamento” alla mano, i concorrenti (si tratta di Michele Leo, “Pizzeria Palazzo Petrucci”, Napoli; Ciro Oliva, “Pizzeria Oliva da Concettina ai tre Santi”, Napoli; Pasqualino Rossi, “Pizzeria Elite”, Alvignano- Caserta; Ron Garofalo, “Pizzeria Mistral”, Palermo; Roberto e Salvatore Susta, “Pizzeria Shekkinah” Volla- Napoli; Luca e Gianni Castellano, “Pizzeria Pizzazzà”, Napoli; Enzo Cacialli, “Pizzeria Don Ernesto”, Napoli; e Vittorio Giordano, “Pizzeria Al Valico di Chiunzi”, Tramonti, Salerno), a partire da oggi, aggiungeranno ai loro tradizionali menù anche una personale rivisitazione del tradizionale e saporito “disco di farina”. Una “pizza proposta” che, chi lo vorrà, potrà degustare, esprimendo poi la propria preferenza sulla pagina Facebook “Una pizza per l’Estate“. Saranno, infatti, proprio i clienti a decretare, al termine della bella stagione, il successo e il gradimento della “pizza proposta”.
Ma veniamo ai “suggerimenti” degli otto big del gusto. Per questa edizione, Michele Leo, il pizzaiolo di casa ha “proposto” una pizza “Scapece al limone“, con acciughe, provola affumicata, cipollotto fresco, zucchine, alici sott’olio, menta e limoni. “Estate Riccia 2015” è stata, invece, l’interpretazione di Pasqualino Rossi con una farcitura di bufala affumicata, olive nere Caiazzane, alici di Cetara e scarola riccia a crudo. Molto originale la versione “Fresella” elaborata dal giovane Ciro Oliva: un omaggio alla tradizione pugliese, farcita con pomodorino datterino bio, tonno di Cetara, mozzarella di bufala e rucola. Da Palermo, Ron Garofalo ha portato la sua “pizza Sicilia“: con mozzarella e un topping di dadolata di datterino di Scili e di scalone di Cinisara stagionato. “La Primizia” è stata l’idea dei fratelli Susta di Volla, a base di pomodorini gialli e peperoncini di fiume (friggitelli) su fior di latte di Agerola. Pecorino romano, friggitelli e pomodorini, in questo caso di Pachino, anche la pizza “Regno delle Due Sicilie” di Enzo Cacialli, ma con un’impronta completamente diversa, a dimostrazione di quanto sia importante il tocco personale del pizzaiuolo nella creazione delle pizze. Una “Margherita al Sanmarzano” con pomodoro San Marzano DOP San Nicola dei Miri, Fiordilatte di Agerola, Pecorino romano DOP e Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi è stata l’interpretazione per l’estate 2015 di Luca e Gianni Castellano di Napoli. Il pizzaiuolo Vittorio Giordano, dalla Costiera Amalfitana, ha farcito la sua “Tramonti d’Estate” con provola di Tramonti e tartufo estivo “Scorzone” dei Monti Lattari.
A fare gli onori di casa, durante l’esibizione degli otto pizzaioli, insieme ad Antimo Caputo ad di Molino Caputo (promotore ed organizzatore dell’evento), e ad Edoardo Trotta, patron di Palazzo Petrucci, c’erano anche gli chef stellati Lino Scarallo del ristorante Palazzo Petrucci e Gennaro Esposito del ristorante Torre del Saracino di Marina di Equa. Per l’occasione, il maestro pasticcere Sal De Riso, un altro dei vip presenti alla kermesse di piazza San Domenico Maggiore, ha proposto una sua nuova creazione: il dolce BabàmiSU’, al lievito naturale inzuppato al caffè espresso napoletano e crema al mascarpone, realizzato e servito in coppette di vetro. “Con questa terza edizione abbiamo raggiunto un equilibrio delle proposte dei nostri pizzaiuoli – ha dichiarato Caputo – un’armonia nei sapori e nei profumi che si aggiunge alla alta qualità degli impasti ottenuti con la nostra farina, impasti sempre leggeri, gustosi, equilibrati e ben idratati. Inoltre, la partecipazione di chef stellati del calibro di Gennarino Esposito, e di Lino Scarallo ha instaurato un proficuo rapporto di osmosi con i maestri pizzaiuoli”.