Sono in pochi a non conoscere il leggendario parco di Villa Floridiana, vanto e orgoglio della città di Napoli, situato nel cuore del quartiere del Vomero.
Ma non tutti forse hanno mai approfondito la storia della splendida villa collinare, che come vedremo ha origini remote e venate da un’autentica aura di romanticismo.
Facciamo dunque un salto indietro nel tempo e torniamo all’anno 1815 quando l’allora re di Napoli Ferdinando IV di Borbone decise di acquistare l’ampio appezzamento di verde che corrispondeva alla tenuta del principe Giuseppe Caracciolo di Torella, decidendo di farne la sede di una maestosa dimora da donare, poi, come regalo di nozze, alla consorte Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia.
Il re sposò la donna subito dopo la morte della prima moglie avvenuta l’anno prima, e sebbene non le concedesse mai il titolo di regina, trovò comunque il modo per conquistare il suo cuore con un “cadeau” di quelli molto generosi: vuoi mettere una “bomboniera” architettonica contorniata dal verde su uno dei colli più prestigiosi della Capitale?
Il sovrano, che con evidenza era un uomo generoso e dalle grandi vedute, decise di acquistare anche le proprietà confinanti con la tenuta dei Caracciolo trasformando quella che allora era una residenza di campagna, e prolungandola fino al quartiere di Chiaja.
Al termine dei lavori di ristrutturazione e ampliamento, affidati all’architetto Antonio Niccolini, il complesso che ne venne fuori comprendeva due ville: Villa Lucia e Villa Floridia e il teatrino all’aperto, detto “della Verzura”.
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La linea complessiva d’arredo seguiva il puro stile neoclassico, così come il tempietto circolare ionico. Il tutto ovviamente circondato dalle immense tenute di verde, circa otto ettari, con ben 150 esemplari di piante, messe lì sotto l’attenta supervisione di Friedrich Dehnardt, direttore dell’Orto Botanico di Napoli.
Dopo la morte della duchessa, avvenuta nel 1826, gli edifici della residenza estiva tanto cari alla nobildonna, subirono numerose trasformazioni da parte degli eredi.
Villa Lucia e parte del parco furono venduti a privati, mentre l’attuale Floridiana, a cui si accede da Via Cimarosa e da Via Aniello Falcone, assieme al resto del parco furono acquistati, successivamente, dal neonato Stato unitario, che vi espose la collezione di ceramiche ricevuta in donazione da Maria Spinelli di Scalea, che l’aveva ereditata dallo zio Placido di Sangro, duca di Martina (da cui il museo prende il nome).
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Lo storico complesso, dal 1931 a oggi, ospita al suo interno una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative, comprendente circa settemila opere di manifattura occidentale e orientale, databili tra il XII e il XIX secolo.
Non c’è che dire: la magnificenza di un luogo così suggestivo non lascia di certo indifferenti e nonostante i numerosi mutamenti subiti nel corso del tempo, il fascino del real giardino del Vomero sembra non volersi scalfire con il passare del tempo, anzi, se possibile, cresce sempre più e continua ad attirare i tanti turisti e visitatori che rimangono incantati davanti al magnifico belvedere con vista sul golfo di Napoli, fiore all’occhiello della tenuta ottocentesca.
Villa Floridiana
Via Domenico Cimarosa, 77 Napoli
Tel: 081578 8418