Chi vuol realmente capire la storia di Napoli e di quand’è nata com’era e poi a seguire di quanto la vita sia sviluppata e cresciuta sino attorno al Vesuvio non può non visitare queste quattro aree archeologiche.
E per questo vi consigliamo di fare una visita a questi quattro siti, dei quali qui di seguito vi riportiamo un piccolo estratto della loro storia dai principali siti di riferimento. L’incredibilità di posti come gli scavi archeologici degli scavi presenti nel Complesso Monumentale di San Lorenzo, nel pieno del centro storico napoletano, oppure la bellezza di ville patrizie come Villa Arianna e Villa San Marco, queste sulla collina di Varano a Castellammare, e infine Oplonti più conosciuta come Villa di Poppea nel territorio del comune di Torre Annunziata, vi aiuterà sicuramente a conoscere ancora di più quel passato sino ad oggi conservato forse proprio grazie ad un’eruzione vulcanica.
Ecco quali sono gli scavi archeologici da non perdere a Napoli e in Campania.
..“La ‘Villa di Arianna’, la cui area scavata si estende per circa 2500 mq, ha una pianta complessa, sia perchè frutto di successivi ampliamenti, sia perché si adatta alla conformazione della collina di cui segue l’andamento. La ‘villa’, collegata con la pianura sottostante attraverso una serie di rampe su sei livelli, è articolata in quattro nuclei essenziali: atrio e ambienti circostanti risalenti ad età tardo-repubblicana; ambienti di servizio e termali; ambienti ai lati del triclinio estivo, risalenti ad età neroniana; la grande palestra annessa alla ‘villa’ in età flavia.
Una lunga galleria, inoltre, partendo dalle rampe sottopassava gli ambienti residenziali per giungere nella parte rustica dove vi era l’accesso alla ‘villa’ dal pianoro di Varano. Gli apparati decorativi testimoniano non solo l’alto tenore di vita che qui doveva svolgersi, ma anche il gusto estremamente raffinato di una committenza altolocata ed esigente.”
Fonte: www.pompeiisites.org
..”La villa venne edificata nella prima età augustea, per poi essere modificata a più riprese nel corso del I secolo d.C., in particolare durante l’età claudia. Le strutture visibili sono state gravemente compromesse dal sisma del 1980, che ne ha reso necessari massicci interventi di restauro. Attualmente si entra da un vestibolo che immette nell’atrio, in cui è collocato il larario, con decorazione a finto marmo. L’area destinata ai bagni si annette al resto della costruzione con un asse differente, dovuto alla presenza di una strada che ne ha condizionato l’orientamento. La successione degli ambienti è quella tipica, che dispone in sequenza frigidarium, tepidarium e calidarium rispettivamente per i bagni di acqua fredda, tiepida e calda).
Una grande porzione della superficie della villa è occupata, inoltre, dal giardino che si distende a partire da un monumentale ninfeo, sovrastante un corridoio anulare e decorato con raffinatissimi mosaici parietali. Di altissimo livello è l’affresco che decora la diaeta (sala per il riposo) al termine del portico laterale orientale, con rappresentazione di Perseo e Cassandra.”
..”La villa di “Poppea”, grandiosa per dimensioni, qualità degli affreschi e adorna di numerose sculture in marmo, venne costruita intorno alla metà del I secolo a.C. e poi ampliata in età claudia. Essa è stata attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, per la presenza di un’iscrizione dipinta su di un’anfora, indirizzata a Secundus, liberto di Poppea: in ogni caso essa doveva appartenere al ricchissimo patrimonio della famiglia imperiale che, come molti altri esponenti del patriziato romano, prediligeva la costa campana, famosa già nell’antichità per la salubrità del clima e lungo la quale amava edificare sontuose ville residenziali (ville di otium).
La Villa era disabitata al momento dell’eruzione: non c’erano infatti suppellettili nelle stanze, né vasellame nella cucina. Molti oggetti rinvenuti, come colonne e lucerne, erano accantonati in poche stanze. Materiali edili e lavori in corso dimostrano che nella Villa si stavano riparando i danni di uno dei numerosi terremoti che colpivano con frequenza l’area vesuviana.”
Fonte: www.pompeiisites.org
Scavi archeologici Complesso Monumentale di San Lorenzo
..”L’area archeologica, in cui sono visibili i resti dell’antico Foro di Neapolis, è il più rilevante sito archeologico presente nel centro storico di Napoli, sia per valore monumentale e topografico, sia per il suo inserimento all’interno del complesso angioino di San Lorenzo Maggiore.L’invaso irregolare di piazza San Gaetano è ciò che resta di un più vasto spazio aperto corrispondente al centro civile e religioso della città antica: quest’area è stata infatti da sempre riconosciuta come il Foro di età romana, coincidente a sua volta con l’agorà della città greca. “
Fonte: www.laneapolissotterrata.it/it/storia/
Questa la nostra lista di consigli degli scavi archeologici da non perdere a Napoli e in Campania.