E’ una vera e propria sfida quella lanciata da Massimo Osanna, Soprintendente speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, alle prese con un conto alla rovescia di interesse internazionale: ultimare il restauro degli Scavi di Pompei entro la fine del 2015 (“Stiamo lavorando sodo. Conto i giorni. Ce la faremo“). Questa, almeno, è la “dead line” fissata dal “Grande Progetto Pompei“, il maxi piano da 105 milioni di euro che prevede la riqualificazione completa del sito vesuviano entro la fine dell’anno.
A Torino per partecipare a un seminario organizzato dall’Università con gli studenti di archeologia, Osanna non si è tirato indietro ed in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, ha svelato i suoi “progetti” per la Pompei che verrà. “Stiamo portando avanti un lavoro imponente di schedatura di tutto il patrimonio di Pompei. Un patrimonio rilevato con fotografie, scanner laser, che sarà informatizzato” ha annunciato rivelando, poi, come prossimi punti d’intervento, anche l’allestimento di: “una segnaletica meno confusa, nuovi itinerari tematici, percorsi per anziani e disabili e punti espositivi diffusi nell’area“.
A proposito di questi “punti espositivi”, sorta di museo nel…museo all’aria aperta quali sono gli Scavi, uno di essi sarà dedicato all’esposizione di ciò che più di altro, a Pompei, ogni turista vorrebbe vedere. Vale a dire i calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio. Alcuni, com’è noto, sono già esposti nell’area archeologica (basti pensare ai calchi dell’Orto dei Fuggiaschi). “Solo alcuni, però. Molto pochi” precisa Osanna rivelando che ne sarà restaurata “la maggior parte“. E che i “corpi” così recuperati, saranno poi esposti “nell’anfiteatro romano, il luogo più suggestivo”. Ma non finisce qui. “Ricostruiremo la storia personale, famigliare, di ognuna delle vittime” garantisce Osanna. Insomma, progetto ambizioso e a dir poco suggestivo. Che in tanti, in ogni angolo del globo, aspettano, con il fiato sospeso, di veder concretizzato il prima possibile.[charme-gallery]